Meno concerti, più fatti

Mag 3rd, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

di Edoardo Barra

 

 

La festa del 1° Maggio per certi aspetti sta diventando anacronistica e ripetitiva. I temi del lavoro, quelli che dovrebbero essere al centro dell’attenzione e dell’analisi, sono troppo spesso inquadrati in una sorta di affermazioni rituali che, a tratti, sanno di stantio. La forza che ha sempre emanato la festa del 1° maggio, sia pure tra mille diverse sfaccettature, sta perdendo la propria capacità propositiva lasciandosi andare in annacquati comizi per terminare in un concerto che raccoglie folte schiere di giovani, molti, troppi dei quali, del tutto disinteressati dai temi politici e sindacali. Eppure quest’anno qualcosa di diverso è stato fatto.

Un’organizzazione sindacale, l’UGL guidata da Francesco Paolo Capone, ha lasciato alle spalle i festeggiamenti, i concerti, le frasi fatte e attraverso una messa in scena di particolare effetto ha sollevato forte il problema delle morti sul lavoro. Milleventinove sagome bianche posizionate in piazza San Silvestro a Roma. Sagome bianche che rappresentano i “caduti” per il lavoro.

Mediante questa iniziativa si è voluto denunciare in modo specifico come la crisi del lavoro si stia manifestando anche attraverso l’aumento di un fenomeno drammatico quale quello degli incidenti sul lavoro, commemorando i milleventinove caduti sul lavoro nel 2017 ed esprimendo, nel contempo, una forte preoccupazione per la crescita di tali eventi mostrata nel primo trimestre 2018.

Lavoratori dimenticati in fretta, troppo spesso vittime di situazioni determinate da superficialità nei controlli e nell’applicazione di elementari norme di sicurezza. Procedure ritenute superflue, a volte tanto farraginose da essere inappropriate; situazioni nelle quali per il solo fatto di essere “fortunati” e lavorare non si segnalano determinati rischi, peggio ancora se il posto di lavoro è solo in precariato; costi eccessivi che le aziende non possono o non vogliono affrontare. Un universo immenso nel quale navigano miriadi di situazioni in cui il pericolo si cela ad ogni passo. Questa drammaticità l’UGL è riuscita a trasmetterla in una Piazza San Silvestro bagnata da una fine pioggia che rendeva l’atmosfera ancora più greve. Lavorare, ha gridato l’UGL a Roma, ma senza rischiare la vita. “La volontà – ha detto Capone - è quella di richiamare l’attenzione della politica e delle istituzioni affinché si possa lavorare per vivere”.

Un tema fondamentale sollevato dall’Organizzazione di via delle Botteghe Oscure, un tentativo di riportare concretamente i temi del lavoro al centro delle politiche sindacali, lasciando da parte le influenze dei partiti che, negli ultimi anni, hanno troppo inquinato le strutture rappresentative dei lavoratori, spesso piegandole ai propri interessi. Un discorso quello portato avanti dall’UGL che assume un aspetto assai rilevante nel momento in cui il panorama politico italiano sembra, ancora una volta, destinato a deludere la gente.

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento