Lions Day 2018

Apr 22nd, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

«Un successo sotto gli occhi di tutti, di cui ringraziamo la città, che ha risposto al nostro appello dandoci la sua fiducia». È con queste parole che la dottoressa Valeria Mirisciotti ha chiuso la scorsa domenica l’edizione partenopea del “Lions Day” 2018, la giornata di visibilità del Lions Clubs International, in programma lo scorso 8 aprile in più di 200 Paesi (www.lionsclubs.org - www.lionsclubs108ya.it). Due le postazioni allestite a Napoli con pazienza e dedizione dall’intero comitato per l’evento, di cui la dottoressa Mirisciotti è stata responsabile circoscrizionale, una al Vomero e l’altra a Chiaia: nel quartiere collinare la postazione è stata predisposta in via Alessandro Scarlatti, angolo via Enrico Alvino; nel quartiere del salotto napoletano, invece, è stata organizzata ai gradini Francesco D’Andrea, nei pressi di via dei Mille. «Questa iniziativa è di prestigio e utilità per l’associazione che, scendendo in piazza, può farsi conoscere dalla comunità e, al tempo stesso, capire e interpretare le istanze che da essa emergono, per poi affrontarle, anche affiancando la politica», ha spiegato la professoressa Clara Guarino, responsabile Lions della I Circoscrizione, una politica, quella locale, che ha fatto sentire concretamente la propria vicinanza. Tanto la I Municipalità, presieduta da Francesco de Giovanni di Santa Severina, quanto la V Municipalità, presieduta da Paolo De Luca, hanno infatti sostenuto e supportato il progetto fin dall’’inizio: «il Lions Day è un esempio dell’importanza fondamentale di dialogo fra Istituzioni e cittadinanza attiva», ha precisato De Luca. «Rispondere alle richieste del Lions Clubs International è un dovere, perché le istanze portate avanti sono universali e raccontano di un’intenzione precisa, suffragata da sacrificio e impegno», ha dichiarato de Giovanni; “we serve”, infatti, è il motto dell’associazione, la più grande associazione di servizio del mondo, con oltre 1.400.000 iscritti, fondata a Chicago nel 1917 da Melvin Jones, che nel corso del Lions Day ha sostanziato ancora una volta la propria mission. Oltre 250, infatti, gli screening diabetici gratuiti effettuati da personale medico qualificato, coordinato dal diabetologo Diego Carleo: «il diabete è una malattia subdola, non dà sintomi e quando si manifesta spesso è tardi, ecco perché bisogna fare prevenzione. Alimentazione bilanciata, attività fisica e stile di vita sano sono ad oggi gli unici strumenti a nostra disposizione; perciò prevenire è la chiave». Un’operazione resa possibile anche grazie alla donazione da parte della I Municipalità di ben 100 glucometri utilizzati nel corso della mattinata. «Dare con grande passione al territorio dove si vive, e alla comunità di cui si è parte, è un’impronta di cittadinanza responsabile, e i Lions sono il braccio operativo di eccellenza in questo ambito, è pertanto un onore -ha affermato Alessandra Clemente, assessore comunale ai giovani e alle politiche giovanili- condividere questo slancio di generosità in piazza, tra la gente, incontrando chi non la pensa come noi, e dando così l’esempio, in particolare ai giovani, della strada giusta da seguire». E proprio il vivaio dell’associazione ha dato grande aiuto alla realizzazione dell’evento; in piazza, infatti, anche i LEO, rappresentati, tra gli altri, dal past president distrettuale, l’avvocato Vincenzo Spiezia; nonché da Antonio Gargiulo, Bruno Bibbò, e Dario Autiero, pronti per il “Nazioleo”, la XXII Conferenza Nazionale del Multidistretto Leo 108 I.T.A.L.Y., in programma proprio nella città all’ombra del Vesuvio, dove si attende con impazienza la presentazione del TESN. Tante le iniziative illustrate nel corso della mattinata del Lions Day, dalla raccolta degli occhiali usati fino alla scuola dei Cani guida, passando per la lotta alla fame; la cura e la prevenzione delle malattie oculistiche, del cancro pediatrico e del diabete; l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, e il sostegno ai giovani. Un successo, quello del Lions Day partenopeo, che è sì traguardo ma che rappresenta in realtà solo un punto di partenza, perché “we serve” è uno stile di vita.

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