RADIO 24 - SONDAGGIO SULLO SCANDALO FACEBOOK E NUOVE REGOLE PER I SOCIAL: Accettereste leggi speciali contro i social e il web? Ecco i risultati degli ascoltatori. Il 73% pronto alla rivoluzione digitale clandestina contro l’oscurantismo dei social

Mar 23rd, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Accettereste leggi speciali contro i social e il web?

Quale livello di intervento contro social e internet siamo disposti ad accettare per la salvezza dell’ umanità?

 

Melog il programma di Gianluca Nicoletti in onda tutti i giorni alle 12.10 su Radio 24.

Ogni giovedì un sondaggio con gli ascoltatori
Ecco i risultati 

Anche Steven Spielberg, il grande regista, creatore di universi visionari e fantastici, lancia il suo anatema contro il mondo digitale, come un qualsiasi vecchio brontolone. Ieri ha dichiarato: “Abbiamo perso di vista la realtà e il contatto personale. Ho visto crescere i miei ragazzi con lo smartphone in mano, intenti a scambiarsi messaggi sui social anziché guardarsi negli occhi, gli emoticon al posto delle emozioni. Dobbiamo tornare ad affrontare la vita nella sua dimensione reale”.

Ma anche Mark Zuckerberg rompe il silenzio sullo scandalo dei dati personali raccolti su Facebook da Cambridge Analytica e ammette le sue colpe dichiarando di voler fare retromarcia sulla creatura da lui concepita. E’ giunta l’ora della controriforma analogica. I governi di tutto il mondo cominciano a pensare a leggi speciali contro il web per farci riscoprire la nostra autentica dimensione sociale  e una vita più umana e reale.

 

Melog il programma di Gianluca Nicoletti in onda tutti i giorni alle 12.10 su Radio 24, lancia ogni giovedì un sondaggio. Ecco la domanda di Giovedì 22 Marzo:
Quale livello di intervento contro social e internet siete disposti ad accettare per la salvezza dell’ umanità
:

 

1) - Social negazionisti radicali (6%).  Bisogna abolire integralmente l’uso privato internet, messaggerie e social, sia nei computer sia negli smartphone. La rete rimanga in piedi solo per usi a scopo di ricerca studio e lavoro.

2) - Retrotelefonisti antismartisti (21%). Si a internet ma solo se utilizzabile dai computer di casa. No agli smartphone che sono il vero demone corruttore delle menti. Si ritorni ai vecchi telefonini senza connessione da usare solo per le telefonate e al massimo qualche sms

3) - Digital insurrezionalisti (73%). Non si può fermare il progresso tecnologico. Se il mondo sceglie l’oscurantismo e se si istituiscono leggi speciali che vietano il web e i social siamo pronti a entrare in clandestinità per compiere la prima rivoluzione digitale internazionale.


Il popolo di Radio 24 si è espresso così: i risultati del sondaggio di Melog e l’analisi del voto.

 

No la controrivoluzione digitale non passerà! Gli ascoltatori di Radio 24 non vorrebbero mai rinunciare al loro smartphone, piuttosto si danno alla macchia!” Questa è la sintesi di Gianluca Nicoletti, conduttore di Melog, che oggi ha voluto provocare il suo pubblico su un’ipotesi da film di fantascienza: “E’ giunta l’ora della controriforma analogica. I governi di tutto il mondo cominciano a pensare a leggi speciali contro il web per farci riscoprire la nostra autentica dimensione sociale e una vita più umana e reale…”. In effetti l’ipotesi surreale poteva anche essere minimamente plausibile dopo il “pentimento” di Mark Zuckerberg che ammette responsabilità nel “Data gate” e la dichiarazione di Steven Spielberg che si rammarica perché i figli guardano lo smartphone invece di guardarsi negli occhi. In realtà la parte luddista è stata minoritaria, solo io 6% del pubblico si è riconosciuto nei “Social negazionisti”, ossia quelli che vorrebbero internet usabile unicamente per accedere a biblioteche e banche dati. Una parte meno talebana si è invece riconosciuta per il 21% nella mediazione dei Retrotelefonisti antismartisti,per i quali basterebbe abolire lo smartphone e tornare ai vecchi telefonini; Resti pure Internet, ma con uso regolamentato e soprattutto mai con dispositivi mobili, veri oggetti di perdizione e perdita di tempo. La posizione prevalente però è stata quella deiDigital insurrezionalisti che, con una presenza del 73%, si sono dichiarati pronti alla resistenza attiva per difendere la loro social libertà. Naturalmente nessuno ha parlato di atti di eroismo, ma una forma di protesta virale si. “Se ci tolgono lo smartphone e i social, ci facciamo i selfie con la Polaroid e attacchiamo le foto per strada”- ha detto un ascoltatore a Melog su Radio 24 - pronti a segnalare i nostri like lasciandoci sopra l’impronta del pollice fatta con il sangue!”.

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