Raccontare l’originalità “Tre volte 10” genio, passione e follia
Gen 16th, 2017 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura
Un giovane riccioluto con lo sguardo vispo entra allo stadio San Paolo di Napoli accolto dal tutto esaurito, il giovane guarda gli spalti, si guarda intorno, saluta, ripeterà quel saluto altre cento, mille volte, quel giovane diventerà un santo, un Dio del calcio, l’anima sacra e profana di Napoli si fondono in lui come quando prima di iniziare ogni partita percorrendo il tunnel che porta dagli spogliatoi al campo di gioco, farà ripetutamente il segno della croce e poco prima di accedere al campo bacerà l’immagine di San Gennaro, martire e patrono della città.
Quel ragazzo si chiama Diego ed ha subito il fascino di Napoli in maniera bifronte, nero e bianco, luce ed ombre, Napoli e per Napoli, “io sono napoletano” ama dire, lo ripete, la sua napoletanità è incisa più di un tatuaggio sulla pelle è una incisione dell’anima. Diego e Napoli sviscerato amore che continua di generazione in generazione non si spiegherebbero le lacrime di un bambino di circa dieci anni che davanti all’Hotel Vesuvio, all’arrivo di Diego, piange di gioia per aver visto il suo idolo ma quel bambino conosce Maradona solo perché ne ha sentito parlare, avrà visto qualche sua immagine, forse più di qualcuna e lo preferisce ai vari Messi e Ronaldo strapagati dei del calcio ma di uno sport diverso, comandato dal dio denaro.
Da quella presentazione davanti ai suoi tifosi (era il 1984), sono passati un po’ di anni, anni turbolenti ricchi gioie, vittorie e passioni ma anche di cocenti sconfitte umane e sportive, oggi lo scugnizzo argentino è tornato a Napoli e si sta godendo la sua gente.
Questa sera al Teatro San Carlo di Napoli andrà in scena in data unica, lo spettacolo scritto e diretto da Alessandro Siani “Tre volte dieci”, uno spettacolo presentato in conferenza stampa dagli stessi protagonisti alla presenza “vicina” del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, uno spettacolo per il quale nono sono state date grosse anticipazioni ma che si è capito toccherà le corde dei cuori napoletani.
“Maradona, - spiega Alessandro Siani - per la prima volta su un palco teatrale darà la sua testimonianza d’amore e di libertà mettendo in luce le sue verità e la sua incredibile vita. Con lui ospiti e sorprese in un anno per noi tifosi napoletani molto sentito ovvero la vigilia dei trent’anni dal primo scudetto, anche per questo il titolo di questo evento è “Tre volte 10”.
Un uomo che ha cambiato la genetica del popolo napoletano, popolo passionario e fiero ma che si perde a volte nelle sue debolezze. Quel popolo si sentì riscattato, se non si poteva avere il riscatto sociale completo tanto valeva cercarselo, quel riscatto nello sport. Ma che cosa c’è di più “sociale” del calcio?
Una edicola votiva in suo onore, un popolo che lo acclama dopo trenta anni, in una città diversa da napoli, un uomo avrebbe mai potuto avere tanto?
Salvatore Aulicino Mazzei