L’arte ai tempi della guerra

Giu 8th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Un po’ come nel celebre romanzo di Gabriel Garcia Marquez, “l’amore ai tempi del colera”, che già dal titolo presenta una contrastante antitesi tra una malattia del corpo come il colera ed una malattia dell’animo come l’amore, così l’arte ai tempi della guerra ci fa pensare a qualcosa di profondamente contrastante.

In realtà però, si è sempre detto che gli opposti si attraggono e  allora cosa c’è di meglio che colorare i muri di una città che sta vivendo una guerra perenne ormai da qualche anno? E’ l’orignale idea venuta ad un artista afghano tale Kabir Mokamel, ribattezzato il Bansky afghano in quanto la sua tecnica di murales ricorda quella del celebre street artist internazionale, Kabir è nato in Afghanistan, un Paese devastato dalla guerra e dai continui attacchi suicidi. Il suo nome non dirà molto, ma a parlare per lui ci sono i suoi numerosi murales realizzati sui muri di Kabul.

I luoghi preferiti da Kabir per esprimere la sua arte e diffondere un messaggio al mondo sono i muri che circondano la capitale afghana. Chilometri di mura abbandonate, di macerie e di edifici sventrati messi ora al servizio dell’arte per denunciare il decadimento e la devastazione della guerra.

L’obiettivo di Kabir non è soltanto quello di abbellire la città, ma di esprimere attraverso la sua arte un messaggio chiaro rivolto ai talebani.

Tra i suoi graffiti più celebri c’è la donna con due grandi occhi dal fascino mediorientale, liberi dall’imposizione del burqa; un cuore trasportato da una carriola e la mappa dell’Afghanistan coperta da un grande cerotto.

A seguire le orme di questo artista ci sono numerosi giovani afghani spinti dalla voglia di trasgredire le regole, voler raccontare una storia o più semplicemente ed idealmente, liberarsi attraverso l’arte.

Kabir ha creato un gruppo di street artist chiamandolo “arts lords” , i signori dell’arte, in netto contrasto con “i signori della guerra” di talebana memoria. I bene informati dicono che attualmente il gruppo di artisti sia impegnato in un’opera che presto vedrà la luce che sarà intitolata “eroi della mia città”, per realizzare questa opera Kabir sta coinvolgendo cittadini e semplici passanti provando a donare attraverso l’arte ed il coinvolgimento, una speranza alla gente comune.

Salvatore Aulicino Mazzei

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