Lingua italiana che cambia: il caso “petaloso”

Feb 26th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Da quando sui social network è stata diffusa la notizia, la rete sembra essere impazzita, il caso del termine petaloso, coniato da un bambino di 8 anni e “pubblicizzato” dalla maestra di questo ultimo che ha ben pensato di scrivere alla Accademia della Crusca che con grande sorpresa ha risposto ed approvato il termine stesso, appare essere quasi una favola a lieto fine.

Attraverso televisione, giornali e web, la notizia è rimbalzata ed in poche ore ha fatto il giro del mondo, ognuno, così come stiamo facendo noi, si è sentito in dovere di dire la sua.

Da una prima analisi mediatica, il battage pubblicitario che ha suscitato la vicenda, sembrerebbe suggerirci, ipotesi avanzata da più parti, che l’evento sia stato “creato a tavolino”, forse siamo disabituati all’happy ending che il cinema americano ci ha propinato per decenni e che diciamocelo pure, in qualche modo ci faceva stare meglio.

Il piccolo Matteo con l’aiuto determinante della sua maestra che ha avuto il merito di coglierne la genialità, ha ideato un neologismo che può far storcere il naso ai puristi o semplicemente far sorridere ma che volente o nolente entrerà a far parte del dizionario della lingua italiana.

La nostra bella e complicata lingua è in continua evoluzione, inglesismi e termini tecnici l’hanno contaminata ed alcune parole sono divenute obsolete per lasciare spazio a nuove terminologie consone alla modernità.

Quel che maggiormente colpisce di questa vicenda è l’interessamento forse eccessivo  alla stessa. Più che l’eccesso però, appaiono come note stonate gli sfottò attuati da tanti sui social network, deridere per apparire o per semplice compiacimento è la nuova moda della modernità che dimentica il valore e l’importanza che può avere per un bambino; sognare di poter cambiare le cose.

Auguri Matteo, cento di questi neologismi.

 

Salvatore Aulicino Mazzei

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