La verità sta in cielo? Il caso Orlandi un mistero irrisolto
Ott 13th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura
Ritorna, attraverso la pellicola di Roberto Faenza, “La verità sta in cielo”, e lo fa con prepotente forza agli occhi della opinione pubblica, un caso irrisolto della cronaca italiana, il caso di Emanuela Orlandi giovane ragazza di 16 anni sparita e mai più ritrovata. Spiegata così, la vicenda potrebbe apparire come uno dei tanti casi di sparizione di cui la cronaca nazionale ed internazionale risulta essere piena, in realtà il caso Orlandi si dipana come una matassa ingarbugliata, nei lati più oscuri della vita politica, religiosa e sociale del paese Italia, un caso che è vecchio di trenta anni ma che suscita la stessa forza evocativa di un tempo.
Emanuela Orlandi viene sequestrata in territorio Vaticano, è la quarta ed ultima figlia di un Commesso della prefettura Pontificia, ha una passione per la musica ed è anche brava, le ultime testimonianze della sua presenza, sono di due amiche che aspettavano con lei l’autobus per tornare a casa, Emanuela quel 22 giugno del 1983 non fece più ritorno.
Quella che all’inizio dovette sembrare una normale sparizione di una adolescente, finì ben presto per assumere i contorni di un film di spionaggio, nel corso delle indagini e anni dopo anni, emersero e continuano ancora oggi ad emergere, particolari diversi. Quel che è certo è che il caso divenne ben presto uno dei più oscuri della storia vaticana. Lo Stato Vaticano dunque, lo Stato Italiano, l’Istituto per le opere di religione (IOR), la banda della Magliana, ed i servizi segreti di varie nazioni, furono implicati a vario titolo nella vicenda.
Il film di Faenza attraverso l’escamotage di un servizio giornalistico che una tv di Londra vuole effettuare, prova attraverso un abile gioco di detto non detto a districare alcuni fili di una intricata matassa. La storia si sviluppa seguendo con dei flash-back narrativi, molti personaggi; Sabrina Minardi ex moglie del calciatore Bruno Giordano e poi compagna di Enrico De Pedis uno degli esponenti della criminalità romana nonché della banda della Magliana, il banchiere Roberto Calvi, monsignor Marcinkus, capo dello Ior.
Ne risulta una pellicola godibile e che riesce nello scopo di riaprire le coscienze. Fa ribrezzo per lo spettatore, pensare che una ragazza giovanissima, abbia perso la vita per interessi di altri.
Una vicenda dalle tinte forti ma dai contorni poco chiari, Papa Francesco sussurrando una frase all’orecchio del fratello di Emanuela, così si è espresso: ““Lei è in cielo”. Potrebbe essere l’equivalente di: “mettetevi l’anima in pace”, ma la famiglia Orlandi forse, non smetterà mai di cercare la verità. Un rapimento, una vendetta contro il Vaticano, un avvertimento forse finito male per quei soldi che la Chiesa di Roma aveva preso “in prestito” dalla malavita romana e mai restituito. Soldi che servivano a sostenere la rivoluzione polacca di Walesa, a cui papa Wojtyla guardava ovviamente con occhio benevolo, speranzoso che quello fosse il primo atto della caduta della cortina ad est. A far fare il giro ai soldi dalla malavita al Vaticano ci sono le banche di Calvi e di Marcinkus, a compiere l’operazione gli scagnozzi del capo testaccino De Pedis, a supervisionare il tutto i servizi segreti italiani e vaticani. In alcune notti romane, era possibile incontrarli tutti insieme in case-bordello altolocate.
La Santa sede non ha risposto bene all’uscita del film, accusando il regista di faziosità e di aver portato avanti solo una delle tante tesi, quella del complotto Vaticano. La scena finale, nella quale viene convocato in santa sede il pubblico ministero che aveva riaperto le indagini e dietro la promessa di far disseppellire le spoglie di De Pedis dalla chiesa di Santa Apollinaria in Vaticano gli viene promesso di avere in cambio il fascicolo sul caso Orlandi (in possesso del Vaticano) e tenuto sempre segreto, ha fatto storcere il naso.
Nella realtà poi, le spoglie di De Pedis sono state spostate ma il caso Orlandi è stato archiviato per la seconda e forse ultima volta.
Luci ed ombre di una Italia che resta sempre uguale a se stessa, una nazione nella quale faccendieri, politici corrotti ed i più svariati poteri, remano uniti per i propri interessi.
Salvatore Aulicino Mazzei