Capitan Fantastic: favola moderna che svanisce con la realtà

Dic 12th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Viggo Mortensen , attore poliedrico e dalle performance attoriali entusiasmanti, ha abituato gli amanti del cinema a recitazioni sui generis che spesse volte hanno fatto pensare che l’unico attore a poter interpretare quel personaggio di quella storia fosse proprio lui. Non fa  eccezione “Capitan Fantastic” favola moderna che proprio a contatto con la modernità svanisce come a contatto con la magia di una strega delle favole.

Come dimenticare l’interpretazione dell’attore in The Road, tratto dal romanzo “La strada” di Cormack Mc Carthy, nel quale interpreta un padre che accompagna il figlio attraverso un mondo ridotto all’età della pietra.

Mortensen sembra essere adatto più di qualsiasi altro, ad interpretazioni che ne esaltino la propria individualità o per meglio dire l’individualità dei personaggi che interpreta.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016 , la pellicola, punta tutto sul protagonista Viggo Mortensen, al quale viene cucito addosso un personaggio straordinario di un genitore progressista che accudisce e cresce con forte coerenza i suoi figli, lontano da ogni forma di capitalismo. 

Ben Cash è il padre di sei ragazzi e con la moglie Leslie ha deciso di vivere nella foresta nutrendosi solo di frutti e animali, rigorosamente cacciati, e di istruire i suoi figli di notte, davanti a un falò senza sottostare alle regole della società definita - forse erroneamente - civile. La vita di questa famigliola coltissima, hippie e asociale cambia nel momento in cui la moglie di Ben, da tempo allontanatasi dalla sua piccola “comunità”, muore e il padre di lei decide di celebrare un funerale cristiano in New Mexico. Per far sì che l’indole anti-religiosa della defunta donna sia rispettata, Ben e la sua numerosa prole, affronteranno un viaggio con il loro camper - soprannominato Steve - che porterà i “selvaggi” ragazzi, per la prima volta, a confrontarsi con una realtà molto diversa da quella in cui sono nati e cresciuti.

 

Il film parte presentando al pubblico la bislacca e irresistibile famiglia Cash e prosegue trasformandosi in un road movie trai più riusciti di sempre e che, come tale, è metafora di una cambiamento dei suoi protagonisti. La malinconia leggera che avvolge la pellicola non deriva solo dal lutto che colpisce i personaggi ma anche, e soprattutto, dall’immersione dei sei ragazzi nel “mondo reale”. Ross segue questo percorso non distanziandosi dai personaggi del suo film, e men che mai giudicandoli attraverso dialoghi e momenti estremamente comici, forti soprattutto della grande empatia e folle simpatia dei bravissimi attori che interpretano i giovani Cash. Al di là della sottintesa, banale e fortunatamente velata condanna alla società consumistica, Captain Fantastic è un vero e proprio inno alla paternità attraverso non solo il personaggio di Mortensen ma anche tramite quello interpretato da Frank Langella, genitore della defunta Louise. Entrambi gli uomini, infatti, mettono in discussione ma non si allontanano dalle proprie convinzioni e, nonostante siano diversissimi, tutti e due rappresentano il perpetuo bisogno di un genitore di sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato per i propri figli nel disperato tentativo di proteggerli.

 

Salvatore Aulicino Mazzei

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