Inquinamento domestico, campani preoccupati e poco informati
Nov 3rd, 2017 | Di cc | Categoria: Cronaca RegionaleQuasi la totalità dei campani (84%) ammette di saperne poco o nulla.
Tra le minacce più temute, l’inquinamento dell’aria (53%) e dell’acqua (50%) e le fughe di gas (49%).
Campani divisi sull’acqua del rubinetto: il 51% la beve abitualmente, ma il 49% preferisce evitarla
Prevenire, tuttavia, è possibile per l’84% degli intervistati.
Non bastava l’inquinamento dell’ambiente esterno: a minacciare la nostra salute sono anche i pericoli che si insinuano tra le mura domestiche.
L’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, stima che il 17% delle abitazioni italiane sia a rischio radon, una sostanza estremamente nociva per l’apparato respiratorio.
Per non parlare poi di monossido di carbonio, polveri sottili, formaldeide o anche acari, tutte sostanze spesso presenti nelle nostre abitazioni, ma che purtroppo non lasciano tracce tangibili. E in Campania? Come nel resto d’Italia, anche qui l’informazione è poca: come emerge dall’ultima ricerca1 effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, il 57% dei campani ammette di averne una conoscenza limitata, mentre il 27% ne ignora del tutto l’esistenza.
Tra le minacce domestiche più temute dai campani, si collocano ai primi posti le fughe di gas (49%), le sostanze nocive nell’aria (53%) e l’inquinamento dell’acqua (50%). Preoccupano anche i campi elettromagnetici (39%), mentre solo il 22% dei campani si dice spaventato dagli allergeni, come i comuni acari della polvere, ospiti indesiderati che spesso si annidano tra lenzuola e coperte.
Ma come affrontare i problemi legati all’inquinamento domestico? Secondo gli intervistati della regione, un approccio “fai da te” può essere efficace, areando spesso gli ambienti di casa (53%) e curandone l’igiene e la pulizia (57%). Per contrastare poi le radiazioni derivanti dalle nuove tecnologie, il 43% dei campani pensa sia opportuno spegnere tutti i dispositivi elettronici durante le ore notturne o quando non sono utilizzati.
Meno numerosi, invece, i campani che, oltre alle buone abitudini quotidiane, penserebbero di intervenire installando e cambiando regolarmente i filtri per l’aria (26%), o acquistando un depuratore dell’acqua (24%).
Ed è proprio l’acqua potabile di casa che divide gli abitanti della Campania. Se il 51% degli intervistati dichiara di bere abitualmente quella del rubinetto, il 49% preferisce quella in bottiglia, e uno dei motivi scatenanti è proprio la poca fiducia nella sua qualità e salubrità.
Prevenire, però, è possibile, e conoscere è il miglior modo per contrastare queste minacce, secondo quanto sostiene l’84% dei campani. Come? Il 41% vorrebbe ricevere informazioni utili dalle Istituzioni, il 32% si affiderebbe invece a dispositivi tecnologici in grado di fare un check-up della propria casa e solo l’11% richiederebbe l’intervento di personale a domicilio per rilevazioni e mappature.
Giannola Raffaele
1Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2017 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.