Super Ducati in Austria: non è solo Desmo ciò che vola…
Ago 14th, 2017 | Di cc | Categoria: SportDomenica 13 agosto, al GP d’Austria il pilota Ducati Andrea Dovizioso si è classificato primo, dopo un finale di gara al cardiopalma fatto di sorpassi e controsorpassi con un agguerritissimo Marquez. Una grande prova di forza della Ducati e di “DesmoDovi” che mette così da parte la terza vittoria stagionale. Sulla pista di Spielberg, le Rosse di Borgo Panigale erano le favorite, sebbene già dalle libere del giorno prima si era notata la crescita delle Honda ufficiali, mentre le Yamaha di Rossi e Viñales stentavano con problemi di setting al posteriore. In gara (per fortuna o purtroppo), le previsioni sono state rispettate: peccato per Rossi che in passato ci aveva abituato a giornate di prove opache seguite da gare brillanti… Partito benissimo Lorenzo con una partenza al fulmicotone delle sue, sembrava poter prendere il largo verso una gara di testa in solitaria come nel suo stile, ma dopo pochi giri ecco venir su Marquez che, con pieghe ai limiti della fisica, lo recupera e sorpassa. Poco dopo lo raggiungerà anche Dovizioso e inizierà un duello agguerrito che si concluderà all’ultima curva con un disperato tentativo di Marquez di soffiare la traiettoria a Dovizioso che, ascoltando il motore dell’Honda intuisce l’attacco in arrivo e lo previene, riuscendo così ad incrociare la traiettoria portare la Ducati a tagliare vittoriosa il traguardo! Al di là dei patriottici entusiasmi, dei vari commenti dopo gara di molti tifosi italiani che si sono lamentati della manovra “al limite” del pilota spagnolo, e di tanti altri che osannano il potentissimo motore Ducati, mi ponevo una domanda: quanta parte di questa vittoria è merito del motore Ducati, quanta del pilota e quanta invece dell’ing. Gigi Dall’Igna? Si, dell’ing. Luigi Dall’Igna: il responsabile del reparto Ducati Corse. Classe 1966, laureatosi in ingegneria meccanica nel 1991, entrò in Aprilia nel 1992. Nel 2010 e nel 2012 ha portato Max Biaggi a vincere due titoli mondiali in SuperBike con l’Aprilia RSV4, e dal 2013 è entrato in Ducati iniziando a sviluppare la GP15… …Credo che tutti gli appassionati di motociclismo che seguono da anni la MotoGP concorderanno che i risultati degli ultimi due anni la Ducati non li vedeva dai tempi di Stoner e Capirossi. Poi ci fu la fallimentare parentesi di Rossi e la controversa introduzione del telaio in allumino al posto di quello storico a traliccio: sembrava che dopo questi stravolgimenti la Desmosedici avesse perso competitività… Fin quando non è arrivato lui che, partendo dal telaio, un passo alla volta, lavorando con tecnici e piloti l’ha riportata ai risultati che ieri abbiamo potuto apprezzare… Certo, come ha ricordato l’ing. Dall’Igna, il Mondiale è ancora lungo, ci saranno circuiti meno favorevoli alla Ducati, ma siamo certi che col lavoro della squadra e la grande esperienza maturata da Dovizioso in questi anni sapranno mantenersi nella parte alta della classifica… Gabriele Gulia