Napoli: sequestrata la nuova metropolitana

Gen 20th, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

Procura di Napoli sequestra la nuova metropolitana. I magistrati per questo eclatante provventimento hanno apposto stamane i sigilli ai lavori della linea 1 della metropolitana di Napoli nella tratta di percorrenza  che va da piazza Borsa a piazza Municipio, nel cuore del centro storico.
Sono stati 4 gli avvisi di gazanzia notificati dall pool magistato coordinato dal procuratore Aldo De Chiara sta tutt’ora indagando sulle ipotesi di reato di disastro colposo e deviazione di acque pubbliche. Gli avvisi di garanzia sono stati emessi a carico del presidente del Cda della metropolitana Napoli Spa concessionaria dei lavori della Linea 1; del presidente del consiglio della Metropolitana milanese spa, appaltatrice dei lavori, e di due ingeneri tecnici succedutisi nella direzione dei lavori della stessa Metropolitana Milanese spa. I reati ipotizzati sono quelli di concorso in disastro colposo e deviazione di acque pubbliche.
E’ in seguito alle denunce dei cittadini che è scattato il sequestro; In particolare gli abitanti di alcuni condomini denunciarono, tempo fa, dissesti ai fabbricati provocati dai lavori sotterranei della Linea 1.
Secondo quanto accertato, ad oggi, effettivamente i lavori hanno determinato, si legge in una nota della Procura di Napoli, “un sensibile abbassamento del livello della falda idrica” al quale sono risultati direttamente collegati un “pericoloso incremento” di fessure nei fabbricati, spostamenti e cedimenti. Gli accertamenti hanno evidenziato che i dissesti sono stati causati dall’abbassamento della falda idrica che scorre sottostante all’area interessata dai lavori e alle “notevoli” quantità d’acqua fuoriuscite nel corso delle opere di scavo. Il provvedimento cautelare interessa sia la parte sotterranea che le relative stazioni di collegamento e gallerie.
Lo scorso 30 dicembre furono sequestrati altri due cantieri della Metropolitana, in piazza Giovanni Bovio e in piazza Nicola Amore. Allora il sequestro, poi revocato, scattò per lo scarico di reflui nelle condotte pluviali e, dunque, a mare, circostanza nettamente smentita dai tecnici della società realizzatrice.

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