Crisi idrica e stato di calamità naturale nel Lazio e nel Sud Pontino
Lug 5th, 2017 | Di cc | Categoria: AmbienteIl 5 luglio il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato il Decreto per la dichiarazione dello stato di calamità naturale a seguito della prolungata crisi idrica che ha colpito il Lazio. La decisione è stata presa per via delle crescenti difficoltà causate dalla diminuzione del livello delle sorgenti e la conseguente scarsità di risorsa idrica, dovuta, (sembrerebbe) alla “mancanza di piogge autunnali”. Sebbene il problema sia diventato molto più percepito nell’ultimo periodo, già da tempo in vari comuni del basso Lazio il servizio idrico veniva interrotto e razionalizzato principalmente nelle ore notturne. Spesso non è stato risparmiato dai disagi nemmeno il nosocomio di Gaeta. Secondo il comunicato della Regione Lazio, “diversi comuni hanno trasmesso all’Agenzia Regionale di Protezione Civile richieste di approvvigionamento di acqua ad uso potabile e zootecnico, causa carenza delle relative sorgenti. Al contempo, i gestori del servizio idrico integrato hanno prelevato oltre misura dai siti affidatigli in concessione. La concomitanza di tali elementi ha costituito uno scenario sempre più preoccupante. Si è registrata una variazione negativa del livello delle acque del lago di Bracciano. In ambito agricolo, è cresciuta la rilevanza di danni alle colture, con una distribuzione omogenea sull’intero territorio regionale, mentre gli indicatori hanno rilevato situazioni oggettive di generale depauperamento dei livelli della risorsa idrica potabile disponibile. A ciò si aggiunga che, a causa della siccità, è emersa una comprovata recrudescenza di incendi che, nel solo mese di giugno 2017, ha visto un incremento del 300% rispetto allo stesso periodo del 2016, sull’intero territorio laziale. Da qui la richiesta al competente Dipartimento della Protezione Civile, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di poter usufruire di conseguenti sostegni finanziari e dell’adozione di urgenti e straordinari provvedimenti dello Stato, finalizzati a fronteggiare adeguatamente la grave situazione emergenziale.” Malgrado nel comunicato le cause vengano attribuite esclusivamente ad “eccezionali eventi climatici”, secondo i partiti di opposizione andrebbero invece ricercate in una gestione poco oculata del servizio e, soprattutto, nell’assoluta mancanza di manutenzione della rete idrica da diversi anni a questa parte: come riportato da più fonti, infatti, la dispersione idrica si attesterebbe addirittura intorno al 70% dell’acqua immessa in rete, e le continue perdite e relativi rattoppi stradali ne sono una inequivocabile conferma… Tale obsolescenza delle rete diventa ancor più inspiegabile se si considera che l’Azienda Acqua Latina negli ultimi anni ha puntualmente ottenuto cospicui utili (10 milioni nel 2015, 17 milioni nel 2016)… Oltre ai notevoli danni all’agricoltura e i forti disagi per i cittadini la situazione fa temere gravi ripercussioni anche sul turismo, già abbondantemente bistrattato dalla politica locale. Alla luce di quanto esposto, suggeriamo ai nostri lettori che abbiano in programma di trascorrere le proprie vacanze nel Sud Pontino di informarsi preventivamente se le strutture scelte per il soggiorno siano munite o meno di autoclave, in modo da potersele godere senza stress da carenze idriche… Gabriele Gulia