E se anche il telefonino causa tumori?
Mag 2nd, 2017 | Di cc | Categoria: Cronaca NazionaleIl 30 marzo 2017 il Tribunale di Ivrea ha emesso una sentenza di primo grado destinata a far storia: ha confermato la correlazione tra l’uso prolungato del telefonino e lo sviluppo di tumori al cervello. Come prevedibile, a distanza di pochi giorni, un altro tribunale ha emesso una sentenza simile: anche a Firenze il giudice ha confermato la correlazione tra l’uso prolungato del telefono cellulare e l’insorgenza di tumori.
Tali sentenze, come dichiarato dai rispettivi avvocati, permetteranno ai loro clienti, cui era stato diagnosticato un tumore al nervo acustico, di vedersi riconosciuto un indennizzo per malattia professionale.
I giudici di Ivrea e Firenze hanno infatti ritenuto che la causa scatenante siano stati gli oltre 10 anni (pro-capite) d’uso continuativo del cellulare, per più di tre ore al giorno e senza alcun tipo di precauzione.
La diatriba tra associazioni di consumatori che indicano i telefonini come possibili cause di tumori (ed altre patologie) e aziende affermanti che non vi siano dati certi va avanti da anni… Guarda caso, quando le ricerche erano finanziate dalla imprese produttrici i tassi di incidenza calavano notevolmente rispetto a quando le ricerche erano indipendenti. (un po’ come per sigarette, del resto…)
Ma ora che anche delle sentenze confermano questo pericolo, quali possono essere le precauzioni migliori per allontanare il rischio di ammalarsi?
La cosa migliore (e più ovvia) sarebbe quella limitarne l’uso in generale, usare gli auricolari a filo e, soprattutto, prima di comprarne uno nuovo, invece di valutare processori, ram, megapixel e “marchi di moda”, verificare la quantità di emissioni SAR dei vari dispositivi che sono indicate dai produttori nei libretti di istruzioni o consultabili nei vari SAR-Database disponibili on-line (dove gli amanti dei marchi più blasonati potranno rimanere sorpresi…).
In Italia, dal 2011, Consiglio superiore di sanità e ministero della Salute suggeriscono l’uso degli auricolari per gli adulti e raccomandano di limitare solo a casi di estrema necessità l’utilizzo da parte dei bambini (che assorbono il doppio delle radiazioni rispetto agli adulti) e delle donne incinte.
Nei manuali d’istruzioni d’uso dei vari telefonini viene spesso consigliato di non tenerli a diretto contatto col corpo ma almeno a 1,5/2,5cm di distanza durante le telefonate e persino durante il trasporto, perché i telefoni “lavorano” anche quando non sono in uso.
Gli esperti, in generale, sconsigliano di effettuare telefonate in auto, treni e altre situazioni in cui la struttura metallica del veicolo funge da schermo, portando il telefono ad emettere un maggior quantitativo di radiazioni. (Pensate quindi a quali danni vanno incontro quelli che girano col telefonino infilato sotto il casco!)
Anche gli auricolari Bluetooth, per quanto comodi e con un minor quantitativo di radiazioni, essendo intrauricolari emettono onde direttamente all’interno dell’orecchio, e per questo non sono proprio il massimo.
Vivamente sconsigliato è poi il dormire con il telefonino sotto il cuscino o sopra il comodino perché, dato che il telefono continua a comunicare con la rete anche quando è in stand-by, questo comporterebbe un esposizione prolungata alle radiazioni, ben oltre la soglia critica delle 2-3 quotidiane…
Gabriele Gulia