Sei personaggi in cerca di Totore: evoluzione pirandelliana nella modernità

Apr 23rd, 2017 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

A poco più di un anno dalla prima pubblicazione, non si ferma il successo del libro “sei personaggi in cerca di Totore”, opera a quattro mani ideata da Pino Imperatore (già reduce dallo strepitoso successo letterario della saga della famiglia Esposito) e l’autrice Francesca Gerla.

Le presentazioni in ogni parte della Campania ed anche fuori dai confini locali si susseguono e sarà per la nota verve di Pino Imperatore, sarà per la bravura dei due autori, ma le richieste sono sempre più in aumento.

La storia raccontata non ha una vera e propria trama anzi, una trama vera forse non c’è, assistiamo ad un racconto fatto di verità e di non verità sui fatti che accadono nella vita quotidiana e a tanta comicità. 

Un prova davvero impegnativa per due autori che, pur avendo entrambi una significativa esperienza in scrittura comico-creativa, si sono cimentati in una sfida difficile perché, al di là dei luoghi comuni, non è semplice scrivere di “cose che fanno ridere”. Una prova che, tuttavia, in questo caso è stata brillantemente superata, tanto è vero che entrambi stanno valutando la possibilità di portare il libro in scena, proprio perché il testo ben si presta ad una rielaborazione teatrale (come già accaduto in passato per “Benvenuti in Casa Esposito” di Pino Imperatore).

Il punto di partenza è un incidente automobilistico che avviene in un quartiere a nord di Napoli, Marianella, e che vede interessati un guidatore appena ventenne, che si chiama Totore, e altre sei persone – Cosimiro, Rosaria, Luciano, Luisa, Aristide, Carolina - che restano coinvolte nell’incidente da lui causato volontariamente. Di questi personaggi, cinque finiscono in ospedale anche con ferite gravi, mentre Totore, dopo un impatto contro la statua di Sant’Alfonso Maria dei Liguori, fa perdere le sue tracce. Il libro si compone delle versioni dell’incidente da parte dei sei testimoni/vittime, ma  a modo loro, rispettando per ciascuno il proprio registro linguistico (tra cui 18 pagine e mezzo di monologo, di joyciana memoria, per la versione di Luciano, senza punteggiatura e interamente in napoletano). I sei personaggi ci raccontano quella che è la loro verità e ne approfittano, allo stesso tempo, per parlarci delle loro vite, del loro rapporto conflittuale con lo stesso Totore, come quello che ad esempio emerge dal racconto della fidanzata Rosaria, la quale descrive, sempre a modo suo, l’amore tipico di due ventenni di periferia, fatto di passione, gelosia, qualche tradimento e la spensieratezza dell’età. Il protagonista, invece, farà la sua apparizione solo nel settimo capitolo per darci la sua versione del fatto e dei suoi rapporti con le persone coinvolte, con un finale a sorpresa affidato pirandellianamente agli stessi lettori.

Una moderna versione delle “maschere” pirandelliane, una storia che assumendo un registro comico trova il pretesto per scandagliare l’animo umano. Geniale rappresentazione di una certa realtà napoletana, “Sei personaggi in cerca di Totore” è una “piece” narrativa di cui sentiremo ancora a lungo parlare.

Bonaccorso Letterio Amedeo

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