Il Carnevale antico di Castelvetere continua ad incantare

Feb 28th, 2017 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Valerio Giuseppe Mandile


È una delle feste popolari più belle e sicuramente più coinvolgenti perché spontanea e di radicata tradizione: il Carnevale di Castelvetere sul Calore, delizioso centro irpino di antica memoria.

I tanti portoni antichi ed i lampioni di varie fogge arricchiscono con le loro caratteristiche un luogo che merita più di una visita e che in questo periodo è ancora più affascinante, grazie alla ricca parata con corteo che rinnova la secolare tradizione, in particolare per quattro giornate fatidiche: le due domeniche che precedono il Martedì Grasso in cui si celebra il momento clou e la successiva domenica che vede, oltre a tutto il programma completo dei giorni precedenti, anche la celebrazione del Carnevale Morto e l’estrazione dei premi della lotteria abbinata. 

Cinquecento maschere che danzano a ritmo, gli spettacolari carri, costruiti dagli abitanti, così come avveniva già nel 1683: Castelvetere  vive la festa con passione d entusiasmo travolgenti.

Una giornata qui basta a ritemprarsi ed a ricaricarsi di energia vitale. 

Questo Carnevale è tra i più antichi del Sud ed anche tra quelli maggiormente partecipati: la popolazione qui  si accosta alla manifestazione tradizionale già nella prima infanzia. Basta guardarsi intorno per vedere una miriade di bambini vestiti con bellissimi abiti variopinti: appaiono come bellissimi fiori estivi che riscaldano il freddo dell’inverno. Anche per questo, è pure uno dei più partecipati ed apprezzati in Campania. 

Una consuetudine che si ripete ogni anno, profondamente radicata in ciascun abitante di ogni età.

L’edizione 2017 è particolarmente variegata e di sicuro coinvolgimento.

Si è partiti ufficialmente, dopo lunghi preparativi durati mesi, per l’ideazione e la lavorazione dei tipici carri e per la scelta e la preparazione dei magnifici costumi, con la sfilata di domenica 19 del Princeps, che da quest’anno raccoglie tutti insieme i principali carnevali irpini; poi domenica 26, quella tipica castelveterese, dai costumi scenici e raffinati che è stata ampiamente partecipata dai tanti visitatori incantati davanti a tanto splendore e colore, oltre che dagli abitanti al completo che hanno festeggiano alla grande anche il martedì grasso e successivamente celebreranno, domenica prossima, l’ultimo appuntamento di questo periodo tradizionalmente trasgressivo, che chiude il  Carnevale. 

Anche per il  5 marzo, sono attesi numerosi visitatori e turisti  che giungeranno a Castelvetere per assistere e partecipare ad uno degli spettacoli carnevaleschi tra i più belli d’Italia.

Questo il programma di domenica prossima, ancora più ricco di quello del martedì: dalle ore 14,30 la caratteristica sfilata dei carri allegorici e dei gruppi di ballo. Alle ore 19 il ballo con le Maschere in piazza Monumento; aperte in anteprima le porte del museo del Carnevale. Inoltre, domenica 5 marzo l’offerta si arricchisce della rituale celebrazione dedicata al Carnevale Morto, che si svolgerà indicativamente alle 17,30 e successivamente, alle 18,30 ci sarà l’estrazione dei premi della Lotteria.

I carri satirici di questa kermesse: American Party, ispirato al presidente USA Trump; Omaggio a Venezia; Mille braccia per l’Italia in stile Occidental Karma; In viaggio…per la ricerca; Musica e psiche;  Il grande Mazinga idolo dei più piccini. 

Ed ancora, gli splendidi gruppi di ballo, tra i quali: Rondo veneziano; Profumo d’Oriente;  Dory cerca Nemo; Pulecenella. Poi c’è il tipico gruppo della Tarantella e non soltanto.. Maschere ???? non varice e classiche, tutte dagli abiti stupend, arricchiti da scintillanti cristalli e paillettes e sontuosi merletti, cappelli e velette, turbanti dorati come i costumi orientali, sfavillanti multicolor in stile Antica Venezia. 

“Qui a Castelvetere il Carnevale rappresenta una tradizione storica, molto antica, radicata e soprattutto partecipata tutt’oggi anche dai giovani - afferma il sindaco Giovanni Remigio Romano - Un simbolo che difendiamo e che crediamo, debba essere anche il principale motore di una mirata ed efficace promozione del territorio e di un concreto sviluppo che possa dare nuovo slancio alla nostra economia favorendo le attività produttive, ristorative, ricettive e tutte quelle legate alla promozione culturale ed artistica tradizionale ed innovativa”.

“In una piccola realtà come Castelvetere far mascherare quasi 500 persone e sopratutto realizzare uno spettacolo come quello che stiamo proponendo, non è facile, ma ci siamo riusciti - sottolinea il presidente della Pro Loco, Raffaele Limone - Quest’anno qui si è compiuto un autentico miracolo artistico. Tutti gli sforzi, l’impegno e i sacrifici sono finalmente ripagati dalla presenza di migliaia di visitatori che oltre a ballare e a divertirsi insieme a noi, hanno potuto accostarsi al nostro patrimonio storico, culturale, ludico ed enogastronomico”.

Nel tipico centro storico, tre caratteristici ristoranti coccolano gli avventori con proposte della tradizione locale a base di genuinità e prelibatezze territoriali. Famoso è Da Giovanna, accogliente ritrovo dei buongustai più golosi ed esigenti: l’accogliente locale con la sua offerta variegata e le irresistibili specialità preparate dalla brava chef; poi ci sono da Miliuccio e la Taverna Santa Lucia. Inoltre, stand gastronomici in strada, propongono  degustazioni più semplici.

Risale al 17′ secolo il Carnevale di Castelvetere, epoca delle rivalità artigianali dei due agglomerati del Castello e della Pianura. Dopo la seconda guerra mondiale, presero il nome di piazza e via Roma. Il Centro storico del Paese, era composto da famiglie che da generazioni erano castelveteresi; la seconda, invece prende il nome dalla via che unisce le varie zone artigianali ed era abitata dalle famiglie migrate dai vicini luoghi.

Stimolate odalla volontà goliardica di prendere in giro i personaggi di spicco della fazione avversaria, le individualità artigianali venivano a confrontarsi proprio nel Carnevale, pure attraverso una satira spesso feroce e determinata quanto insistente, che poteva sfociava frequentemente in scontri fisici anche vilolenti. 

I carri, vanto da sempre del paese, venivano costruiti dai locali, come avviene tuttora, ma allora ciò accadeva eslusivamente in luoghi coperti dal segreto, così pure segreti erano i soggetti ai quali si ispiravano, per non correre alcun rischio che la fazione avversaria potesse rispondere con un altro carro allegorico a tema, “parando il colpo” con altrettanta sagacia.

Il Carnevale castelveterese nello scorso secolo ha raggiunto un periodo di grande notorietà negli anni ’60 e ’70: insieme ai tradizionali carri allegorici, simbolo del Carnevale di Castelvetere, vi erano numerosi gruppi mascherati, nei quali si ritrovavano cittadini appartenenti a varie fasce di età. Tra questi, il gruppo delle pacchiane, composto da ultrasessantenni; quello dei giovani, dei bambini, e di seguito tutti gli altri. 

La qualità dei carri allegorici, è andata sviluppandosi rendendo sempre più belli ed imponenti, e così è avvenuto per i balletti e i costumi.

Con la fondazione delle Pro Loco, dopo gli anni ‘70, le due fazioni si sono impegnate per creare un’unione ed è stato costituito un gruppo carnevalesco.

Le ostilità tra le due opposte fazioni sono così scemate e così pure le provocazioni di un tempo e si è passati ad indirizzare la pungente satira verso i politici nazionali ed internazionali. In comune con il passato è rimasto il desiderio di divertirsi tutti insieme e il piacere di offrire al pubblico uno spettacolo curato nei dettagli ed allo stesso tempo testimonianza di spontaneità  e culto della tradizione.

Il gruppo mascherato della Tarantella, che non manca mai nel tipico Carnevale, rappresenta una significativa testimonianza del passato sempre presente. Alla fine della consueta e variopinta sfilata, tutti i gruppi insieme agli spettatori, si riuniscono nella piazza principale di Castelvetere. Ed è qui che tutto insieme si scatenano in un antico coinvolgente ballo tipico.

La manifestazione si tienecla domenica ed il successivo martedì grasso ed è caratterizzata da sfilate per le principali strade cittadine di gruppi mascherati, balletti folcloristici e coloratissimi carri allegorici in cartapesta. Il Carnevale di Castelvetere sul Calore è tra i più artistici e tra i più rinomati Carnevali d’Irpinia e della Regione Campania, oltre che del Sud, e costituisce una valida testimonianza di una ultrasecolare usanza più che mai viva. 

In particolare, la novità principale di questo 2017 è costituita dalla unione delle varie testimonianze carnascialesche dell’Irpinia in un grande ed unico patrimonio culturale territoriale, sotto il marchio del “Carnevale Princeps Irpino” dal “Princeps” che era un rappresentante eletto nel Medioevo dal popolo.

L’obiettivo è costituire un movimento turistico-culturale. In tal modo ogni comunità che partecipa all’evento può vivere poi nel proprio centro il suo carnevale. Nei vari comuni irpini vengono accorpati i gruppi in maschera dei vari territori, per realizzare un Carnevale itinerante che promuova le antiche tradizioni anche fuori della Campania, rilanci la destinazione della zona e favorisca la destagionalizzazione del turismo, creando reddito in molteplici modi.

Esportare il Carnevale Princeps oltre i confini della regione, in giro per l’Italia, oltre che in Irpinia, costituisce una maniera efficace per far conoscere la cultura della zona e promuovere un’operazione tesa ad avere un ritorno turistico. Infatti, Princeps è l’espressione di tanti carnevali tradizionali d’Irpinia ed è un cartellone di eventi con i quali si punta a mantenere vivo l’interesse collettivo sul Carnevale. In questo modo favorire il turismo legato al Carnevale storico, che vede tutta la comunità impegnata nei giorni dell’evento vero e proprio. Dall’inizio di febbraio in giro per l’Italia si sono tenute varie manifestazioni: il Carnevale di Montemarano, di Castelveterese, Zeza di Mercogliano,  Zeza di Capriglia Irpina,,‘O ballo ‘ndreccio di Forino, Mascarata di Serino. Prima a Perugia, a Villa Taticchi, poi ai Musei Capitolini e al Parco della Musica di Roma per l’esibizione di 250 figuranti per “La Tarantella del Carnevale”, ideata dal musicista ed etnomusicologo italiano, Ambrogio Sparagna, per l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica con il Coro popolare diretto da Anna Rita Colaianni. Poi, a Forino ed a Montemarano ed a Castelvetere in occasione con l’apertura in anteprima di due Musei del Carnevale. In tal modo di intendevo valorizzare i molteplici aspetti del Carnevale - puntando sull’associazionismo legato alle tradizioni e al patrimonio culturale di un territorio - e la sua  tradizione spontanea che costituisce un autentico tesoro, tutelando le sue varie espressioni, centro per centro e presentando ogni anno un ricco ed articolato programma, sull’esempio di Viareggio dove dura un mese e mezzo e racchiude molti appuntamenti differenziati.  

Grazie alla collaborazione e condivisione, dall’unione di diversificate espressioni culturali, sorgono iniziative di rilievo in grado di varcare i confini locali, testimoniando la valenza di una terra antica e delle sue fantastiche ma ancora poco conosciute tradizioni, che riportano ad un’epoca antica dal fascino unico.

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento