“Gli straordinari Bruscolotti e Palummella”
Feb 8th, 2017 | Di cc | Categoria: Calcio, Sport
«Dobbiamo creare una squadra intorno alla squadra. Il calcio non può essere solo business, non possiamo permettere che lo strapotere economico snaturi lo sport; il calcio aggrega, non ce lo dimentichiamo». È questo l’accorato appello di Gennaro Montuori, meglio noto come Palummella, il “capopopolo della Curva B” ospite al convegno “Gli straordinari Bruscolotti e Palummella” che ha chiuso la prima edizione di “Viaggio tra passato e presente”, la rassegna organizzata dall’associazione onlus “Alla foce del Sebeto” (infoline 3478121785). La kermesse nata dall’eclettico spirito di Silvana Geirola, presidente dell’onlus, ha coinvolto i più giovani, target di riferimento per le iniziative che promove, scegliendo come tema conclusivo proprio lo sport con due protagonisti d’eccezione; insieme al supertifoso, infatti, anche l’indimenticabile capitano, Giuseppe Bruscolotti, un uomo perbene che ha deciso di rimanere a Napoli perché ha sempre creduto in questa città, nel suo rilancio e nel suo riscatto, tanto da un campo di calcio, quanto dalle strade sconnesse, «sono convinto che l’unica opportunità sia data dall’educazione allo sport, l’educazione può tanto e lo sport può fare il resto. Quando si gioca con questo spirito, a qualsiasi livello, l’unica cosa che si può fare sul campo è restituire tutta la fortissima emozione che si sente dento, dando il meglio di sé». A moderare l’incontro, l’avvocato Enrico Tuccillo, al fianco dell’associazione, e protagonista di tutti gli incontri che dal 30 gennaio al 4 febbraio hanno animato la Casina Pompeiana, sede della rassegna, e luogo simbolo di una tanto auspicata rinascita partenopea. «Scetammece» è l’invito rivolto da Tuccillo a conclusione dell’evento; partendo, infatti, dalla Magna Grecia, fino ad arrivare agli sportivi intesi come eroi moderni, passando per Partenope, Ulisse ed Enea, il famoso avvocato ha voluto rimarcare come una tradizione grande e universalmente nota, ora rappresenti solo un’eco lontana di cui è facile dimenticarsi, a tal punto da rischiare di mettere in discussione la propria identità, ma “la verità sperce come il vino nuovo dentro le botti”, ha rimarcato Tuccillo, e proprio per questo non può non venir fuori quella disponibilità che ha reso “Paolo ‘e fierro” quel campione che oggi tutti ricordano, il cui tallone d’Achille resta quella disponibilità che lo ha ancorato a Napoli. Come il sindaco, che, con vivo entusiasmo, ha visitato la mostra pochi giorni dopo l’inaugurazione, hanno auspicato la rinascita anche i numerosi presenti, tra cui c’erano alcuni degli “Indiana Jones dei vicarielli”, Laura Capuano, Anna Del Vecchio, Alessandro Amoresano, le illustrazioni del libro a cui hanno collaborato, “Storie di Napoli”, edito da Spazio cultura Italia, insieme alle opere di Evan De Vilde, artista archeorealista, hanno fatto da coreografico scenario all’interessante dibattito, reso ancora più vivace dagli spunti di Silvana Squadrilli e Vincenzo Semeraro, soci dell’onlus. «La città merita di vivere e godersi i propri eroi -ha sottolineato il “professore dell’Università del tifo”- anche per questo manifestazioni come quella recentemente tenutasi al San Carlo dovrebbero essere portate in strada, e non organizzate in luoghi dove la stragrande maggioranza dei cittadini che ama e sostiene la sua squadra di calcio non può e non forse mai potrà entrare. Non è giusto, e chi li organizza dovrebbe tenerne conto; il popolo ha bisogno dei suoi “eroi”, ma anche la squadra ha bisogno del popolo e della sua energia».