“Reati economici ed efficienza della Giustizia: gli impatti sul rischio di credito”: presentato al Banco di Napoli il nuovo numero della “Rassegna economica”

Feb 7th, 2017 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

Valerio Giuseppe Mandile

In Italia, l’”Economia non osservata” ammonta a oltre 310 miliardi di euro, il 20,6% del PIL. Nel Mezzogiorno ha un valore che supera i 100 miliardi di euro, pari al 28,6% del PIL della Macroarea.
Sarebbe possibile recuperare circa 40 miliardi di euro, ovvero il 2,5% del PIL, agendo sul peso dell’economia sommersa e illegale in modo da farlo scendere al livello medio dei Paesi dell’area euro che nel nostro Mezzogiorno ammonterebbe all’incirca a 13 miliardi di euro: il 3,6% del PIL locale.
Ma l’’Italia ha scarsa capacità di fare rispettare i contratti: nella classifica specifica Doing Business, risulta infatti al 108° posto, tra le 190 economie esaminate. È al 25° nella capacità di risoluzione dell’insolvenza e procedure concorsuali.
1.120 giorni: questa è la durata della procedura per risolvere una controversia commerciale nella nostra nazione, con un costo che è pari al 23% del suo valore. C’è però da dire che la durata dei procedimenti giudiziari è in diminuzione: per il 1° grado di giudizio, negli ultimi 5 anni, da 620 giorni si è passati a 532.
Pure il numero dei procedimenti pendenti è in diminuzione: da circa 5,45 milioni si è giusto a circa 3,8 nell’ultimo quinquennio.
La riduzione dei tempi medi di estinzione delle sofferenze da 7 anni a 6 anni può generare un calo di 20 miliardi di euro dello stock di sofferenze entro la fine del 2020.
Se n’è parlato nel corso della presentazione presso la sede del Banco di Napoli, del nuovo numero monografico della rivista internazionale Rassegna Economica dal titolo: “Reati economici ed efficienza della giustizia: impatti sul rischio di credito”. I lavori introdotti dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, dal presidente di SRM, Paolo Scudieri e dal presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara. Tra i partecipanti: il responsabile Economia delle Imprese SRM e coordinatore editoriale della rivista, Salvio Capasso, Francesco Guido, direttore generale Banco di Napoli, Massimo Deandreis, direttore generale di SRM.
Salvio Capasso, ha illustrato il numero della rivista presentato, in cui vengono affrontati i fenomeni e le relazioni che intercorrono fra mondo del credito,  sistema economico ed imprenditoriale e giustizia. L’intento è quello di analizzare i punti focali suggerendo possibilità di azione mirate a contenere le conseguenze negative sul frenare le conseguenze negative sul mercato e incentivare le dinamiche di sviluppo territoriali.
Una tavola rotonda sui temi specifici è stata moderata dal direttore generale di SRM e responsabile della rivista, Massimo Deandreis. Vi hanno partecipato: Giuseppe Boccuzzi, direttore Generale, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi; Liana Esposito, sostituto procuratore della Repubblica, DDA di Napoli; Francesco Guido, direttore generale, Banco di Napoli; Giuseppe La Sorda, responsabile Direzione Antiriciclaggio Intesa Sanpaolo; Antonio Ricciardi, ordinario Economia aziendale Università della Calabria; Maurizio Vallone, direttore del Servizio controllo territorio, D. C. Anticrimine, Polizia di Stato.
Le conclusioni sono state affidate al capo della Polizia e direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli.
Si è tenuta nel corso della kermesse, la cerimonia di assegnazione del Premio Rassegna Economica 2016. Se lo sono aggiudicato al saggio Sea-rail intermodality in the European Ro-Ro market: the case of Trieste Port scritto dalla dr.ssa Federica Archibugi Phd in Economia e Finanza dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
Il Premio, giunto alla sua 6° edizione, è stato istituito in occasione degli 80 anni della rivista col preciso obiettivo di dare spazio a studi brillanti di giovani ricercatori e puntare alla valorizzazione del ruolo di stimolo della Rassegna Economica in campo imprenditoriale e istituzionale sin merito alle attuali questioni di rilievo riguardanti lo sviluppo in campo nazionale ed internazionale dell’economia e la competitività delle imprese e delle infrastrutture.
“Sappiamo come il crescente peso dell’illegalità e del sommerso rappresenti un freno per le forze sane e competitive del nostro sistema economico e produttivo e vediamo che laddove la giustizia civile risulti meno efficiente e lenta ciò costituisca uno dei principali ostacoli sul sentiero di crescita delle imprese… Tutto ciò inoltre accresce il rischio ed il costo del credito” - ha evidenziato Maurizio Barracco.
Paolo Scudieri ha ricordato che SRM ha deciso di proseguire il filone di studi iniziato tre anni fa con un lavoro dedicato al peso dell’economia sommersa ed illegale in Italia, poi con il volume dedicato alle imprese sequestrate alla criminalità organizzata e lo scorso anno, il tema del Credito e Giustizia e le sue relazioni ed impatti sulle dinamiche economiche.
Francesco Guido ha precisato: “Migliorare la performance della nostra Giustizia è un obiettivo a cui devono tendere tutti gli operatori che agiscono sul mercato, ognuno per la propria parte. Le banche nel loro complesso partecipano attivamente a tale processo, oltre il 90% delle segnalazioni antiriciclaggio provengono dal sistema bancario, con un incremento del 5,7% rispetto allo scorso anno”.
Massimo Deandreis ha sottolineato che “una riduzione dell’attuale durata media dei processi per il recupero crediti, da 7 a 2 anni, potrebbe dimezzare lo stock dei crediti deteriorati e se la lunghezza media dei procedimenti si riducesse del 10% la dimensione media delle imprese italiane crescerebbe di circa il 2%”.

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