Sulle scene partenopee lo spettacolo premiato con due premi Ubu 2016: migliore novità drammaturgica dell’anno e migliore allestimento scenico
Feb 4th, 2017 | Di cc | Categoria: Spettacoli e CulturaArmando Giuseppe Mandile
Arriva al Teatro Nuovo, “Amore”, della Compagnia Scimone Sframeli:,in scena da mercoledì 8 febbraio a domenica 12 il sentimento amoroso nella sua ossessiva quotidianità, tenera e crudele, affettuosa e familiare. L’affiorare ossessivo dei ricordi.
Scimone porta avanti così il suo percorso drammaturgico ai confini della stessa umanità, verso l’essenza del teatro, conservando il legame fra gli attori, il testo e il pubblico e addentrandosi abilmente nei non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e l’Amore si rivela una condizione estrema, che forse è eterna, forse…
Ottava commedia di Spiro Scimone e quarta con la regia di Francesco Sframeli, Amore vede sul palcoscenico Spiro Scimone nella parte del vecchietto, Francesco Sframeli di n quella del comandante, Gianluca Cesale il Pompiere e quale novità assoluta, per la prima volta nella storia di oltre vent’anni della compagnia, anche un’attrice: Giulia Weber che interpreta la vecchietta.
Il disegno luci è di Beatrice Ficalbi.
La scena - di Lino Fiorito, già premio Ubu per lo spettacolo precedente della compagnia, Giu - è costituita spartanamente da due tombe a due piazze, il tempo è sospeso. I quattro personaggi forse stanno tutti prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita: due coppie comuni, senza nome: il “vecchietto” e la “vecchietta”, ufficialmente moglie e marito, da un lato, dall’altro il comandante ed il pompiere, clandestini, sono lì al tramonto.
“Amore”: così la donna chiama ossessivamente il marito e questa costituisce una maniera solita, caratteristico vocabolo usato nel gergo degli affetti, dove spesso i termini si logorano e si svuotano del significato originario e finiscono col volere dire altro, subiscono una metamorfosi imprescindibile.
Le due coppie tracciano un universo parallelo costituiti da ricordi e rimpianti, in un tempo sospeso, al ritmo di parole assiduamente ripetute che esasperano i particolari di una intimità quotidiana e privata domestica, ormai mutata in altro alla luce di una diversa concezione dei rapporti, degli affetti, che si trasforma amm mano con gli anni ed è caratteristica dell’età avanzata.
“Queste due coppie sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. Alla fine di tutto, il senso della vita si può trovare solo nell’amore” - spiega Spiro Scimone.
In linea con gli altri suoi lavori, i dialoghi surreali costituiscono la parte nevralgica del nervoso testo in cui ritmi serrati delineano relazioni, attenzioni quotidiane e richieste fisiche, manifestazioni ed allo stesso tempo campanelli di allarme che rivelano i bisogni sempre più pressanti, in bilico tra verità e la tragedia in un quotidiano esasperato.
Inizio spettacoli ore 21.00 (mercoledì, giovedì e sabato), ore 18.30 (venerdì e domenica)