Pensioni d’oro, De Luca regala il vitalizio ai consiglieri della Regione Campania.
Dic 21st, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale
Dopo la clamorosa sconfitta subita dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca in occasione del referendum costituzionale dello scorso 5 dicembre, palazzo Santa Lucia corre ai ripari. Anzi, il fulcro della vicenda ha luogo più precisamente al Centro direzionale isola F13, sede del Consiglio regionale della Campania. Si tratta di un maxi-emendamento introdotto della maggioranza di centrosinistra che sostiene il presidente De Luca, in commissione Bilancio, che si configura come un regalo di Natale ai consiglieri e più propriamente come un tentativo di tenere unita e compatta la maggioranza. Il Pd e in modo particolare il presidente De Luca, da sempre impegnato in battaglie piuttosto animate contro la casta e gli sprechi della politica, vuole reintrodurre il vitalizio ai consiglieri regionali, che era stato abolito dalla precedente giunta regionale guidata da Stefano Caldoro. I consiglieri regionali dell’attuale legislatura otterranno una pensione di 2.500 euro versando poco meno di 700 euro. Il resto, ossia il 75 per cento della somma complessiva, sarà a carico della finanza pubblica. Questa operazione comporta un notevole vantaggio per chi siede già da molti tempo tra gli scranni del parlamentino campano. I consiglieri che hanno già maturato il vitalizio delle scorse consiliature, potranno ora aggiungere anche questa nuova pensione, raggiungendo la cifra di circa 5.000 euro netti al mese come ex consiglieri regionali. Tale manovra finanziaria, a fine legislatura, graverà per circa cinque milioni di euro sul bilancio della Regione Campania
Il maxi-emendamento, inoltre, prevede di estendere tali benefici pensionistici anche agli assessori, che insieme alla Val d’Aosta rappresentano gli unici casi in Italia. Tutto ciò in nome di una legge di bilancio, promessa dal governatore De Luca, attenta agli sprechi della politica e pensata proprio per dare una mano alla fasce deboli. Ma evidentemente c’è qualcosa che non torna.
Mattia Iovane