La rabbia dell’ex governatore Caldoro: “sulla vicenda del falso dossier P3 chiedo verità”
Nov 14th, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Chiede verità l’ex governatore della Regione Campania Stefano Caldoro, in occasione dell’incontro promosso dall’associazione “Ideazione”, nella Casa del Cittadino ad Angri, per sostenere le ragioni del “No” al referendum del 4 dicembre. Caldoro parla del processo per il falso dossier con cui nel 2010 si tentò di bloccare la sua candidatura alla presidenza della Regione. Nel processo è imputato il sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica. L’obiettivo del dossier, per il quale sono finiti a processo anche l’ex sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino, l’imprenditore Flavio Carboni, l’ex assessore comunale di Napoli Arcangelo Martino e l’ex giudice tributario Pasquale Lombardi, era di evitare la candidatura alla presidenza della Regione Campania di Stefano Caldoro, in favore di Cosentino e dello stesso Sica. Nel dossier si attribuivano all’ex governatore frequentazioni omosessuali e rapporti con la camorra. Ma il tentativo di infangare la reputazione di Caldoro, creando un presunto caso Marrazzo in Campania, non è riuscito.
“Ho preso atto della decisione del pm, che ha confermato tutte le accuse per gli imputati. Chi voleva distruggermi ha dovuto chiedere scusa – afferma Stefano Caldoro - Il processo va avanti e siamo interessati a sapere la verità e a dire la verità in tutte le sedi opportune. Distinguo però la vicenda giudiziaria dal rapporto personale con Sica. Il sindaco di Pontecagnano, che per un periodo ha fatto parte della mia giunta, ha infatti ammesso tutta la vicenda scusandosene. Il momento più significativo è stata la lettera scritta da Sica a mia figlia, che sei anni fa era poco più che un’adolescente. E ha risentito più di tutti il peso di quelle accuse e di quelle calunnie, che hanno coinvolto me e la mia famiglia”.
Mattia Iovane