Teatro romano - Scavi archeologici di Altilia, Sepino (CB)

Lug 31st, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

A quattrocento anni dalla morte del Bardo, in un’atmosfera balcanica da frantumazione di frontiere, nello scenario di Altilia Re Lear, che dopo Saul, compone il secondo capitolo del focus che la Compagnia del LOTO dedica alla decomposizione della Famiglia, alla Follia senile e alla caducità di Re e Regni.
Il lavoro, nella nuova versione dell’opera tradotta da Alessandro Serpieri, sarà presentato come studio attivo e itinerante, teatralizzando in tre distinte aree del parco archeologico, tre grandi corpi e temi di questa versione del capolavoro di Shakespeare: Famiglia/Festa gitana, Tempesta/Catarsi, Follia/Ricongiungimento.
Lear, stanco Re zingaro, divide il suo Regno e il suo bel Carro gitano, fra due figlie adulatrici che, come in un concorso di bellezza, si fanno incoronare con civettuolo cinismo Miss di Regioni, ormai divise.
Sentenziando che “dal Nulla nasce Nulla”, il vecchio Re, ripudia però la terza figlia, quella più amata, che “nulla” aveva chiesto in dote, rifiutando lo show e le lusinghe interessate delle sorelle.
È l’inizio della fine! Tutto si decompone mentre esplodono ritmate fanfare Gipsy che annunciano l’implosione del Regno. Edmund, figlio illegittimo del vecchio Gloucester, lancia le sue calunnie contro il fratellastro Edgar e contro Lear, cosa che lo rende carne assai seducente per l’avida lussuria di Gonneril e Regan, che se ne litigano le attenzioni.
Lear, nel frattempo, più pazzo del suo Pazzo, non trova più luogo e sosta per il suo debordante ed invadente carrozzone da giostraio.
Mentre barbarie e cecità travolgono tutto, il Grecale annuncia la tempesta in un’ampolla di vetro che scardina le menti e il nomadismo del vecchio Re perde, col Regno, la sua Rosa dei venti. 

Bonaccorso Letterio Amedeo

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