C’era una volta il Posillipo ….
Nov 14th, 2009 | Di cc | Categoria: SportUn antico adagio recita che non vi è peggior cosa che ricordare nei tempi della sventura le passate gioie. La partita della Scandone, infausta davvero per il Posillipo, (mai a mia memoria sotto di nove reti a metà della gara, ndc), era stata fin troppo montata, quasi come un rinovellarsi di epiche, anche recenti sfide da gazzettieri e cronisti.
La realtà è amarissima per i tifosi rossoverdi: la Pro Recco raduna il meglio della pallanuoto mondiale, il Posillipo, a stento e ne dubito, della pallanuoto campana, con un numero di giocatori nati al di là del Garigliano di discreta ma non straordinaria classe.
Partita che viene mandata in onda dalle telecamere. Non si comprende il motivo della scelta, atteso che lo strapotere del Recco ( sicuramente maggiore di quello del Posillipo di qualche anno fa) è dappertutto : nei roster, nei quadri societari, in quelli tecnici, guidati da un Pino Porzio, arbiter elegantiarum.
Il Posillipo, peraltro privo di Baraldi, offre un mixer di impotenza e di supponenza. Sferra pure qualche cazzotto, fa “ammuine”, ma non riesce in alcun modo a tenere a bada gli avversari, che sembrano affrontare la gara con sovrano, ma produttivo distacco, anche perchè Tempesti è il solito Tempesti, cioè un portiere straordinario. Si ha la sensazione che alcuni giovani del Posillipo, tocchi dalla grazia divina delle contingenze economiche, che li ha proiettati senza straordinari meriti tra i titolari di una squadra di un grandissimo passato, siano rimasti stralunati da tanta buona sorte, quasi un gruppetto di narcisi al fonte. Toccherà a Silipo un duro lavoro psicologico. Lignano subentra a Negri a metà della partita. L’arzillo portiere prossimo all’età sinodale non demeriterà, due, tre interventi sono da applausi, ma dalla distanza rimedia bastonate specie da Figlioli, che ha ottimo tiro ed un cognome da italiano, che ci farà dimenticare la sua naturalizzazione e renderà meno debole la futura nazionale di Campagna.
Mentre attendiamo altre trasfusioni con la puntuale e magari furbesca interpretazione di certificati anagrafici e stati di famiglia, non rimane che segnalare un gollazzo di Calcaterra, che si libera come di fuscelli di Bertoli e Fiorillo, la prova di Molina ed infine che, nei tempi di magra registrati, questa sera ad assistere alla partita erano circa duecentocinquanta volenterosi.
Gallo e Politze avevano licenza di tiro e non sempre hanno mirato giusto ed il primo goal del Posillipo segnato in controfuga con quasi pasticcio finale tra due solitari giocatori locali è sembrato ricordare una partita di un campionato allievi di qualche anno fa, quando una squadra concesse ai padroni di casa una rete, quella che suole dirsi della bandiera.
Questo per ribadire ancora una volta la sensazione di assoluto dominio data dal Recco, pur nel suo diligente compitino.
Persino nella contesa di una palla al centro tra Di Costanzo ( il vecchio Posillipo) e Saccoia ( il nuovo Posillipo) l’ha spuntata il primo
Non si chiedeva ai locali di vincere e neppure di prodursi in un testa a testa con così forti avversari, ma un po’ di agonismo ce lo saremmo aspettati.
Logico che qualcuno alla fine abbia già pensato con preoccupazione all’ipotizzabile derby dell’anno venturo con l’Acquachiara. (Mario De Rosa)