Flora Beneduce, appello per la Sanità campana, il caro ticket impedisce le cure a molti cittadini, subito forze specializzate, impiego dei fondi per l’edilizia dei nostri ospedali
Lug 27th, 2016 | Di cc | Categoria: SaluteLa consigliera regionale forzista Beneduce lancia l’appello per i provvedimenti più urgenti: garantire l’assistenza ai cittadini che ormai si privano delle cure a causa del caro-ticket: l’11 per cento della popolazione al Sud è costretto a rinuncirr alla diagnosi e muore!
Urge ripristinare la terapia del dolore al Cardarelli, servono subito nuove risorse umane specializzate, assunzione dei precari atipici, utilizzo mirato dei fondi per l’edilizia sanitaria, tutela del diritto alla salute per i detenuti
Teresa Lucianelli
“Non è accettabile. No, non si può! I cittadini campani ormai sempre più spesso sono costretti a rinunciare alle cure a causa del caro-ticket. Non siamo il Sud che chiede solidarietà, ma vogliamo gli stessi diritti delle regioni del Nord. Tra le carenza più evidenti, della riabilitazione. Vanno sbloccate subito le assunzioni e avviate le procedure per la stabilizzazione dei precari”.
Appello dell’on Flora Beneduce alle forze politiche, in prima persona al presidente De Luca.
“Da medico dico che bisogna intervenire per portare il nostro Sistema sanitario ai livelli minimi di un Paese civile.”
“In Campania la legge 161/2014 ha portato addirittura all’emergenza: è perfettamente in linea con i dettati europei, ma non è in linea con l’oggettiva situazione sanitaria campana. Risultato: i cittadini ricorrono alle strutture private perché non hanno alternativa, o migrano verso altre regioni facendo aumentare la spesa. L’ottemperanza alla legge e l’inottemperanza all’acquisizione di risorse umane, all’avvio delle procedure di mobilità ha portato alla sospensione della terapia del dolore al Cardarelli e all’accorpamento di reparti per aree non omogenee. Le assunzioni non possono aspettare, occorre dare nuove forze, giovani specializzati sulle nuove tecniche e terapie”.
Sui livelli essenziali di assistenza, Beneduce ricorda che “Il Governo centrale non ha avuto scrupoli a tagliare le prestazioni definite non necessarie e così le diagnosi mancate e la prevenzione impedita pesano in particolar modo sulle fasce deboli.
Ben l’11 per cento della popolazione al Sud a causa del ‘caro ticket’ rinuncia alla diagnosi e muore perché noi non siamo in grado di garantire le risorse per verificare l’insorgenza di patologie e perché intanto aumenta del 2,3 per cento il costo dei farmaci. Tutto questo è inaccettabile in un Parse civile. Allora non ci parlino di diritto alla salute dove non si può curare. Plaudo all’affondo sulla stampa del presidente De Luca che al tavolo con il governatore del Nord ha dichiarato di non voler sottostare ai criteri di riparto del fondo sul trasporto ai disabili che continua a paralizzare la Campania e le altre regioni del Sud. E allora, onorevole presidente, faccia nelle sedi opportune una battaglia per tutto il sistema del riparto del fondo per la nostra sanità. Le risorse statali siano ripartite secondo il criterio della quota pro capite come è stato già fatto in passato. Siamo una regione di circa 6 milioni di abitanti e abbiamo diritto a dei fondi per una sanità competitiva. All’efficienza e alla qualità, ci pensiamo noi.”
E sulla riabilitazione, Beneduce denuncia: “i percorsi riabilitativi successivi al superamento della fase acuta di patologia importante sono indicati solo sulla carta, nel decreto 33, ma senza una puntualizzazione sui tempi. Il paziente, non è accompagnato in tutte le fasi importanti della malattia, magari gli viene anche salvata la vita nonostante le strumentazioni obsolete che i medici sono costretti ad utilizzare, ma dopo è lasciato a mezzi spesso insufficienti a carico delle famiglie”.
La riabilitazione passa anche attraverso l’aumento dei posti letto. Il fabbisogno è stato calcolato in 0,56 posti letto per 1000 abitanti, circa 3142 posti letto in regione Campania. Dove sono? “Il Ministro Lorenzin ha ultimamente dichiarato che pubblico o privato non fa differenza, basta che funzioni, e nel frattempo continua ad effettuare tagli al Servizio sanitario nazionale: un segnale inequivocabile della direzione che si vuole seguire. Non ho preconcetti per il settore privato, ritengo che la competizione possa solo migliorare le prestazioni, ma senza corsie preferenziali che penalizzano la Sanità pubblica”.
Ha lanciato ripetutamente l’appello affinché venga riorganizzata la presa in carico e la gestione del paziente nefropatico, Beneduce: “una rete organizzata dalla Nefrologia consente al paziente di non arrivare subito allo stadio finale che è la dialisi”. La consigliera regionale di FI sottolinea con vigore l’assoluta necessità di “puntare sulla prevenzione, riducendo il ricorso alla dialisi che ha costi elevatissimi”. In Campania ci sono 27 strutture pubbliche che si occupano di nefrologia e dialisi a fronte di 114 strutture private: così molti pazienti migrano verso ospedali di altre regioni dove viene garantita l’assistenza pubblica.
“Il commissario Polimeni ha ascoltato il mio appello sulla Sanità penitenziaria - sottolinea la rappresentante forzista - nel nuovo Piano sanitario sono stati previsti 4 posti letto al San Paolo dedicati al ricovero dei detenuti. Senza scendere nei dettagli delle limitazioni alla possibilità di cure, sottolineo la necessità di non rendere le sbarre un luogo di negazione anche della salute”.
Flora Beneduce rivolge un appello al Governatore affinché intervenga per stabilizzare il personale con contratti ancora a partita IVA “che vive in condizioni di forte stress psicologico, legato sia all’interazione relazionale, sia all’insicurezza del precariato”.
Farmacie e la riorganizzazione del sistema delle farmacie ospedaliere, centri di costo consistenti: l’on Beneduce esorta a “fare chiarezza sull’accreditamento privato, un argomento che non è stato affrontato nel decreto 33: come si può fare un accreditamento quando poi non sono previste le farmacie nelle strutture private?”
“In qualità di componente della Commissione nazionale antidiabete ho da sempre denunciato gli effetti invalidanti di questa patologia cronica. Per poter assistere un paziente, ha bisogno di tutta un’équipe multidisciplinare - evidenzia la consigliera regionale della Campania - Ringrazio ancora il presidente De Luca perché sono stati finalmente stabiliti e certificati i Centri di diabetologia per tutte le ASL della Campania. Restano alcuni punti controversi come l’offerta sanitaria sulle isole, che sono importanti attrattori per il comparto turistico. Sull’isola di Procida, ha scatenato proteste e prese di posizione delle autorità locali il declassamento del locale Pronto soccorso a punto di primo intervento. Polemiche anche al Rizzoli di Ischia dove è considerato inspiegabile l’azzeramento dei 4 posti letto dell’UTIC dirottati alla Cardiologia, soprattutto considerando i circa 200 mila abitanti che raddoppiano durante i picchi estivi e in ragione del numero dei ricoveri registrati nell’Unità di terapia intensiva coronarica. Unica sufficienza a Capri dove il Capilupi, in risposta alle richieste di deroghe agli standard per zone disagiate, funzionerà con una dotazione di 20 posti letto di Medicina, cui si appoggerà una piccola chirurgia ambulatoriale, fermo restando le prerogative di trasporto in urgenza tramite eliambulanza”.
Flora Beneduce indica con giusto vigore che “le modalità di redazione del documento di programmazione che avrebbe dovuto prevedere una necessaria fase di concertazione con gli operatori e con i sindacati del settore, che sono stati invece esclusi da ogni condivisione preliminare”. Di fatto, è stato bypassato il Consiglio regionale non prevendendo alcun passaggio in Commissione Sanità.
Al Governatore, la consigliera specializzata in materia sanitaria, anche in quanto primaria di Medicina degli ospedali riuniti della Penisola sorrentina, chiede: “come si può evitare la chiusura di alcuni ospedali se non investiamo i fondi per edilizia sanitaria, strumentazione, risorse umane?”.
Sulla spesa dei fondi europei della programmazione 2014-2020: “Il settore sanitario, originariamente relegato alla gestione dei fondi nazionali e regionali svincolati dalla programmazione dei fondi europei, potrebbe avere uno slancio significativo dall’utilizzo. In quale settore sanitario specifico si intende investire per vietare la perdita dei finanziamenti?”
“Il mio augurio va ai direttori generali - conclude - hanno il delicato compito di riorganizzare un settore che non ha subito la rivoluzione già annunciata da tempo dall’attuale governatore, ma che langue nell’attesa di professionalità da impiegare e di fondi da investire per rimodernare strutture e reparti, per snellire le liste di attesa per le prenotazioni al Cup, per affermare un diritto che la Regione Campania deve essere in grado di garantire. I cittadini ne hanno diritto!”