Giffoni 2016: arrivano gli acchiappafantasmi!

Lug 21st, 2016 | Di cc | Categoria: Spazio ai Ragazzi

Ghostbusters, come fare a dimenticare il film cult che nel 1984 ebbe un notevole successo di critica e pubblico? I Ghostbusters sbarcano al Giffoni Film Festival. Anzi, le Ghostbusters.
Nel film  diretto da Paul Feig,  che compie una operazione coraggiosa per la scelta , i nuovi acchiappafantasmi sono quattro donne, la produzione ed il regista sdoganano la necessità di avere per il pubblico una squadra tutta al maschile come era stato per il primo ed il secondo film della saga e propongono al pubblico un gruppo di quattro donne che proveranno a liberare Manatthan dai fantasmi.
Il film compie una operazione-nostalgia a metà ed è significativa a questo proposito la scelta di realizzare l’anteprima in Italia ad un festival del cinema per ragazzi spettatori che per età anagrafica sono liberi da pregiudizi ed in grado di dare il loro giudizio senza influenze.
L’impressione è che il film sia piaciuto molto ai ragazzi di Giffoni, l’organizzazione del festival ha contribuito attraverso un intelligente merchandising a spingere al gradimento distribuendo magliette e gadget vari.
Un film che negli Usa ha suscitato qualche polemica per via dello stravolgimento di un vero e proprio cult. Sul web si sono succeduti commenti alquanto infastiditi e cattivi dei fan storici che non hanno per nulla gradito.
I vecchi interpreti sono peraltro presenti con dei cammei: un professore studioso del paranormale ma scettico per Murray, un taxista scontroso per Akyroyd, un becchino sprint per Hudson. Mancava Harold Allen Ramis, l’indimenticabile Egon Spengler, il cervellone della squadra, venuto a mancare nel febbraio 2014.
Lo stravolgimento a cui assiste lo spettatore nostalgico è totale, non solo  a caccia di fantasmi vanno le donne, ma la nouvelle vague femminista fa sì che in segreteria la bellezza senza cervello sia interpretata da un uomo anziché da una donna, ovvero da Chris Hemsworth.
Insomma, un film figlio delle polemiche sui generi di questa epoca ma soprattutto figlio della tendenza di un cinema moderno con poche idee che cerca di “riciclare” idee passate senza quasi mai riuscire a riproporle in maniera credibile.

Ciro Sarnataro

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