MIGLIAIA DI SENTENZE NON ESEGUITE. DI CHI LA COLPA?
Giu 19th, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliRiportiamo integralmente la nota che Mario De Rosa De Ponte, segretario regionale del Consal, comparto Giustizia, ha inviato al quotidiano “Il Mattino” per chiarire la posizione degli operatori di giustizia in merito al grave problema denunciato dagli organi di informazione:
Ch.mi dottori Leandro del Gaudio
Francesco Lo Dico
Mi consentiranno quale Responsabile sul territorio del Distretto della Corte di Appello di Napoli della intestata O.S. ,la maggiore nel Comparto Giustizia, di fornire ai lettori di un giornale prestigioso quale “ Il Mattino” ed due suoi autorevoli cronisti qualche necessaria precisazione a margine di loro scritti sulla venuta a Napoli del vicepresidente del CSM Legnini.
Fa piacere, e non vi è ironia, che un po’ tutti a cominciare dall’autorevole Legnini per anni deputato del PD si siano resi conto dello stato comatoso nel quale versa la giustizia napoletana, in attesa dell’arrivo improbabile di un curatore fallimentare.
Le cifre sono agghiaccianti anche in termini di esecuzione penale, ma è logico domandarsi se prima di ascendere a quei numeri sia stato mai ipotizzato un intervento e se emergano responsabilità, atteso che in Italia tutti dicono di metterci la faccia ma nessuno ( o quasi) paga dazio.
Il Presidente De Carolis e il PG Riello hanno avuto il merito e la voglia di scoperchiare la pentola, ma sarebbe interessante sapere come e perché si sia giunti a tanta sua pienezza.
Certo non per colpa dei “giudiziari”, ridottisi sempre più di numero,con scoperture fino al 40% rispetto alla pianta disegnata, in maniera approssimativa nel 2010, spesso demansionati, ancora più spesso buoni per tutti i ruoli. Giudiziari ai quali è stato negato lo straccio anche di una sola riqualificazione, della quale tutti ed anche due volte e nello stesso comparto hanno fruito con ovvia ricaduta sul salario e sul trattamento pensionistico, quotidianamente alle prese con una legislazione schizofrenica ed ondivaga, senza uno straccio di formazione ( si sono auto formati l’un l’altro), a contatto di gomito con Magistrati, non infrequentemente arroganti, con straordinari imposti e spesso non retribuiti, con attese di ben tre anni per ricevere un premio di produzione dalla cifra mirabolante di circa 100 euro l’anno!
Riforme a costo zero! Zero è stato anche il compenso per gli accorpamenti degli uffici con personale che ha vestito anche l’abito del facchino, tra polvere e somma confusione.
Tutto questo lo hanno fatto e lo fanno ogni giorno gli “impreparati”, alcuni dei quali sono anche a contatto di escrementi o in locali non a norma,o ancora in altri freddissimi di inverno e caldissimi di estate ( climatizzatori e bagni confortevoli hanno magari altri destinatari). Lo fanno questi impreparati, i quali magari si interrogano, e magari chiedono di saperlo dai Magistrati che così numerosi sono presenti con potere decisionale nel Ministero della Giustizia, come e perché mai un sistema informatico non si interfacci con un altro.
I magistrati sono pochi? E’ una vulgata spesso smentita e sulla quale non intendiamo far polemica. Sappiamo solo che ne giungono di nuovi, che il rapporto proporzionale magistrato-personale amministrativo si fa sempre piu’ basso e che sicuramente non dipende dal Cancelliere il rinvio sistematico ad anni, previa apposizione di un timbretto,di un procedimento o addirittura 49 anni nè il milione di cause per non ragionevole durata del processo,il cui risarcimento graverà in egual misura su tutti i cittadini italiani .L’impreparato o il non stakanovista non è sicuramente lui!
Insomma,per farla breve, se l’Italia discende la china di anno in anno nella classifica della tempestività di risposta alle attese di giustizia di sicuro la causa-colpa non va ricercata nella offensiva impreparazione dei “ Giudiziari”ma, questa sì, nell’impreparazione gestionale altrui.
Grazie per l’attenzione che vorrete riservare alla presente
Napoli,18/06/2016 Mario De Rosa De Ponte
Segretario regionale CONFSAL - UNSA