Tasse/Un taglio a imprese ed autonomi
Nov 13th, 2009 | Di cc | Categoria: PoliticaUn taglio delle tasse di quest’anno per tre miliardi e mezzo di euro. È questo l’effetto diretto del decreto legge approvato dal consiglio dei ministri. Il provvedimento infatti prevede la riduzione di 3 punti dell’acconto per Irap, Ires, Irpef che imprese e lavoratori autonomi versano entro la fine di novembre.
A finanziarlo sarà il gettito dello scudo fiscale. Il prossimo anno, con il saldo della dichiarazione dei redditi, lo sconto verrà recuperato e destinato a finanziare, nel 2010, misure a sostegno dello sviluppo.
Il governo ripropone, quindi, lo stesso schema dello scorso anno, con il medesimo obiettivo: allentare la pressione fiscale in un momento di crisi economica su lavoratori autonomi ed imprese.
La misura non è stata inserita nella legge finanziaria per un problema legato alla tempistica della dichiarazione dei redditi. Com’è noto, la legge finanziaria propriamente detta entra in vigore il 1° gennaio, mentre l’acconto fiscale le imprese lo devono versare entro fine novembre. Da qui la scelta di anticipare l’alleggerimento del peso fiscale con lo strumento del decreto legge. Di riflesso, nella legge finanziaria vera e propria il Senato introdurrà maggiori finanziamenti per la Giustizia e la Sicurezza, e ingloberà anche il disegno di legge sulla Banca del Mezzogiorno, così da farla diventare operativa (sempre per il problema della tempistica legata alla legge di bilancio) il primo gennaio prossimo.
Ma è il fronte fiscale quello a cui il governo dedica maggiore attenzione. Il sottosegretario all’Economia Daniele Molgora (Lega) non ha escluso a priori la possibilità di una revisione degli studi di settore. Revisione resa necessaria – ha spiegato – vista la crisi che ha falcidiato i bilanci delle imprese, che difficilmente registreranno utili (sui quali sono in parte calcolati gli studi di settore).
Il governo, quindi, si muove in linea con il programma elettorale e destina alle categorie più colpite dalla crisi parte dei proventi dello scudo fiscale. Tra l’altro questa utilizzazione del gettito derivante dal rimpatrio dei capitali è perfettamente in linea con le indicazioni che arrivano dall’Unione europea. Vale a dire, destinare in via sperimentale un gettito che, per tradizione, è considerato “una tantum” dalla Commissione, qual è appunto quello dello scudo fiscale. Un intervento che dovrebbe dare fiato alle imprese ed ai lavoratori autonomi. Cioè a quel popolo delle partite Iva a cui il governo ha sempre prestato attenzione.