“Jonoj” al Teatro di contrabbando stasera e domani
Apr 23rd, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e CulturaDa “Le sedie” di Jonesco, al Teatro di Contrabbando Adelaide Oliano e Roberto Ingenito in “Jonoj” di Victoria de Campora,. Due coniugi alla ricerca del senso della vita
Stasera (ore 20,30) e domani pomeriggio (ore 18,30) al Te.Co. Teatro di Contrabbando (via Docleziano n. 316) Napoli Victoria de Acampora porta in scena “Jonoj” e firma anche l’adattamento della particolare ed efficace messa in scena insieme ai due interpreti, Adelaide Oliano e Roberto Ingenito.
Tratto da ‘Le Sedie’ di Jonesco, lo spettacolo evidenzia con gradevole ironia la ricerca del senso della vita, tentativo che si rivela inutile, indicato da Jonesco per raggiungere l’assoluto ed individuare la ragione dell’esistenza. Ansia spontanea, dramma genuino, tragicità farsesca, implacabile destino si fondono, per sfociare nel tentativo di trovare una risposta introvabile. Perché per l’autore non vi è soluzione alcuna.
In una torre su un’isola, due coniugi due coniugi sono protagonisti del dramma della loro esistenza, connotata dalla ripetitività e dal l’illusione di vivere. In una sera speciale sono in attesa di ospiti illustri; il Vecchio, l’Oratore, l’enigmatica cantatrice calva che dà titolo all’oper, i tanti ospiti invisibili. Tutti in una stanza che si riempie di sedie che invadono materialmente lo spazio in modo soffocante ed insopportabile tanto da portare all’esasperazione ed al suicidio i due personaggi principali, annientati dall’incoerenza della vita.
È impossibile spiegare il senso dell’esistenza. Incomprensibile è il mondo per lo stesso drammaturgo.
Inevitabile l’accostamento tra la Parigi che risorge pur drammaticamente con ironia dalle rovine della guerra, ed i recenti e drammatici attentati terroristici che hanno visto protagonista di violenza la capitale francese, mesi in essere quando il lavoro di questo riuscito riadattamento del testo era iniziato. Un riadattamento riuscito, che riesce ad offrire al pubblico un risultato di più sicura presa e più facile comprensione, garbato, alleggerito ma non violato, che ne aumenta rendendolo la possibilità di percezione, allargandolo anche ad un pubblico non avvezzo a Jonesco.
Ne risulta un delicato omaggio alla cultura europea, tra decadenza e nostalgia tracciato dalla regista e dagli attori, reso efficace dalla scelta delle musiche divenute parte della drammaturgia ed elemento rafforzante delle peculiarità del testo.
Gabriele Gulia