NIENT’ALTRO CHE… LA REALTA’

Dic 18th, 2008 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

di Claudia Monaco

Ischia 2007: un quattordicenne si toglie la vita. Vittima di insistenti episodi di bullismo a scuola. Non è né il primo caso né l’ultimo. Bulli di quartiere perseguitano coetanei e non in un gioco infernale fatto di tecnologia e anarchismo. Caserta 2008: le scuole tornano a parlare di bullismo grazie a un film denuncia, Nient’altro che noi, scritto e diretto dal regista casertano Angelo Antonucci. Il film, che uscirà nelle sale cinematografiche a marzo 2009 per la ELITE distribuzione, è stato presentato nella sezione Teaser preview del Giffoni Film Festival 2008 e ha vinto il Follaro d’oro per la tematica affrontata al 62esimo Festival Internazionale del Cinema di Salerno 2008. Disponibile dal mese di ottobre per le proiezioni mattutine nelle scuole campane. Ed è un successo. Quasi un’esigenza spinge alla realizzazione di un film generazionale che, al contempo, ha in sé i toni leggeri delle storie adolescenziali, perché di adolescenti si parla, e i toni profondi della docu-fiction impegnata, quel tipo di cinema realistico che fa cronaca e ben si presta al dibattito. Parlare di bullismo e delle sue dinamiche e cause a chi forse è vittima o artefice dello stesso fenomeno, o a chi non conosce a fondo il problema, è una questione di sensibilità e coraggio. Un impegno che comincia fin dalla scelta del cast che si districa tra i 1600 studenti presenti alle selezioni. Ben dovevano rappresentare quel mondo adolescenziale alle ultime battute, in cui il desiderio di vivere ancora nella spensieratezza della loro età si scontra con la cocente realtà della vita. Un mondo in bilico tra le poche certezze del presente e gli infiniti dubbi del domani, tra la facile apparenza e il difficile essere, tra la comoda ma lacerante impassibilità e il complicato ma giusto fervore a cambiare le cose. Il film è ambientato in una scuola romana. La scelta è caduta sulla Capitale perché, secondo le statistiche, è la città più colpita dal bullismo, e sulla Scuola, luogo in cui questo fenomeno sembra trovare la sua massima espressione. Una scuola divisa tra buoni e cattivi, tra deboli silenziosi che si identificano nei più piccoli e nei nuovi arrivati e i “forti” rumorosi che nascondono dietro la violenza gratuita i disagi ovattati del loro privato. Il mondo dei giovani urta con quello degli adulti, che non si risparmia nel mostrare la sua fragilità e la scarsa attitudine ad identificarsi in un punto di riferimento. Accanto a giovani attori alle prime armi ci sono i veterani del cinema e del teatro: Philippe Leroy, Francessa Rettondini, Antonella Ponziani e Claudio Botosso che incarnano vizi e virtù dell’universo genitoriale. Non sta al film decidere di chi è la colpa, dove si trova la ragione e dove il torto. Il film non ha la presunzione di giudicare ma ha la libertà di raccontare delle storie che, se pur ricostruite, portano con sé l’odore della verità. Ha una funzione pedagogica che si identifica nelle figure degli insegnanti, spettatori tutt’altro che statici nell’arena accesa del conflitto tra deboli e forti, o meglio, tra deboli e deboli latenti. L’Agis Scuola e l’Anpe (Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani) sostengono il nuovo lavoro di Angelo Antonucci, inserito nell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza del ministero della Solidarietà Sociale. Un valore in più per una nuova pellicola cinematografica che chiama i giovani a guardarsi nello specchio e a riflettere su quell’immagine riflessa.   

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