Omaggio a Toto’, Napoli celebra il suo principe a cui vuole più bene
Mar 29th, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli
Napoli è considerata per antonomasia la città di tanti artisti, primo fra tutti è sicuramente il principe Antonio De Curtis in arte Totò. Sarà possibile ammirare un progetto artistico, dedicato al “principe della risata”, consistente in tre installazioni poste in luoghi simbolo della città, intitolato “Omaggio a Totò“. L’idea del progetto è dell’artista Lomberto Correggiari; la produzione è della Rec Program di Lorenzo Guglielmo, in collaborazione con il Comune di Napoli, l’ Assessorato alla Cultura e al Turismo e il Direttore Commerciale di Grandi Stazioni, Stefano Mereu. L’iniziativa sarà presente fino al 29 aprile 2016 in tre zone precise della città: Galleria Piazza Garibaldi; Quartiere Sanità, che diede i natali all’artista, e Piazza Municipio.
Al progetto “Omaggio a Totò” hanno partecipato 16 artisti e 12 poeti di livello internazionale. Le tre installazioni gemelle giocano sulla simbologia dei cartelli stradali e riportano le opere di Totò o quelle di poeti e artisti visivi che sono stati ispirati da lui, infatti l’artista napoletano non era solo attore e regista, ma anche un meraviglioso poeta. Il mese prossimo, cioè ad aprile, ricorrerà il 49° anniversario della morte di Antonio De Curtis, che ci lasciò il 15 aprile del 1967 .
Il “principe della risata”, attore simbolo non solo di Napoli ma di tutta l’Italia, riuscì a portare nel mondo, rendendolo famoso, il cinema e il teatro italiano, lavorando al fianco di artisti di spessore internazionale e creando neologismi linguistici che resero celebre la lingua napoletana.
Su Toto’ , vero e proprio figlio di Napoli, si sprecano i racconti qualche volte misti a leggenda. Una su tutte vuole che l’artista, di nobili Natali, fosse solito nottetempo lasciare soldi e regali fuori l’uscio delle porte delle persone meno abbienti del rione sanità.
Poco amato dai contemporanei proprio perché probabilmente come si dice in gergo, “era già troppo avanti”, Totò ci ha lasciato un campionario di battute, doppi sensi e frasi celebri, che sono entrate nel parlato quotidiano. Quante volte per dire a qualcuno che stava esagerando, avrete detto: “ma mi faccia il piacere”, oppure siete stati tentati, per chiedere una indicazione stradale: “noio vulevann savuar”, o in fine, facendo finta di non aver compreso qualcuno che vi parla in inglese avete tradotto: ha detto hai sete, vuoi un oliva?”
Potremmo dire ancora tanto di Antonio de Curtis che ci ha lasciato, come ogni grande attore comico che si rispetti, tante risate ma anche qualche triste riflessione. Come si può non inchinarsi alla verità assoluta della “Livella” breve poesia che ci insegna che davanti alla morte non c’è ceto sociale che tenga. Totò ironizzava sulla sua condizione di principe e con essa sulla morte.
A breve sarà aperto anche un museo dedicato a Totò all’interno del Palazzo dello Spagnuolo nel Rione Sanità, a Napoli, del progetto si parla da circa 16 anni ma si rimanda di continuo l’inaugurazione. L’auspicio è che si possa rinverdire a più presto e a perenne memoria il ricordo del principe Antonio De Curtis con una perenne celebrazione della sua opera.
Salvatore Aulicino Mazzei