Può esser utile un esame attento dei 120 membri della Direzione nazionale del PD recentemente costituita dopo la nomina a segretario di Bersani . Intanto una prima considerazione : il manuale Cencelli , quel manuale che sa tanto di prima repubblica , secondo il quale qualsiasi incarico di governo o sotto governo doveva esser affidato secondo rigide percentuali , risulta applicato in pieno . E’ ovvio che i giornali amici , e sono tanti , preferiscano elencare qualche nome uscito direttamente dal cappello a cilindro del segretario , ma basta vedere come sono stati assegnati i ruoli di rilievo per notare come siano state , col biilancino del farmacista , accontate  ogni corrente o sottocorrente .  A parte questo spiccano poi alcuni nomi della Direzione nazionale . Si è parlato , specialmente in Campania , di nuovo , di inversione di tendenza , si sta tentando , particolarmente in Campania ed a Napoli , di prendere le distanze dalle infauste amministrazioni cittadina e regionale , e poi , chi ti vedo tra i 120 della direzione nazionale ? Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino . Si , proprio loro , proprio quelli che i tre candidati alla segreteria nazionale hanno criticato durante la campagna elettorale per le primarie . Bassolino sta con il suo compagno di corrente e di partito Vincenzo de Luca , quel cosiddetto uomo nuovo che dovrebbe opporsi alla prevista vittoria del centrodestra in Campania fingendo di essere feroce oppositore del nefasto afragolese. E quell’anziana signora che si fa ancora chiamare con un nome da bambina , Rosetta ? Dimostra di aver ben imparato da mammà e papà che non servono , in politica , nella sua politica , efficienza , capacità di esser un buon amministratore, capacità di esser portatore di idee e di progetti , ma basta , per far carriera, avere un consistente pacchetto di tessere da gettare sul tavolo per ottenere posti di rilievo nel partito e nel governo . E’ questo il nuovo che vuol propagandare Bersani , l’uomo dell’apparato , l’uomo sempre presente , dai tempi del PCI , in posti di comando ? Contento lui ! (MEF)