Fuochi d’artificio di fine anno, è il momento di tirare le somme

Gen 1st, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

E’ finito un altro anno, i festeggiamenti sono terminati e quindi e’ giunto il momento di fare il punto della situazione sui fuochi d’artificio.  Questi sono i dati raccolti dalla Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale in merito ai decessi, ferimenti e attività di contrasto all’uso improprio e alla commercializzazione di materiale pirotecnico in occasione del Capodanno 2016.

La rilevazione dei dati è stata effettuata, come di consueto, con la procedura informatizzata di supporto all’analisi denominata R.I.Se.C., ideata e realizzata da questo Ufficio in collaborazione con il personale del CED interforze.

DECESSI E FERITI

I dati relativi agli incidenti verificatisi nel corso dei festeggiamenti per il Capodanno 2016, evidenziano un andamento che, dal punto di vista dei numeri assoluti, appare di ulteriore miglioramento rispetto all’andamento dei due anni precedenti, anche perché, così come avvenuto negli ultimi due anni, non si sono registrati episodi con esiti mortali.

Prosegue, quindi, il trend positivo di riduzione del numero totale dei feriti assestatosi sul numero di 190 (di cui 38 ricoverati), a fronte dei 253 dello scorso anno; si è rilevata anche una ulteriore diminuzione dei ferimenti derivanti dall’uso di armi da fuoco che risultano essere 3 rispetto ai 6 dell’anno precedente.

I dati, in relazione alla gravità delle lesioni riportate, fanno registrare:

-       con riferimento ai feriti lievi con prognosi inferiore o uguale ai 40 gg, il rilevamento di 174 casi, a fronte dei 241 del 2015;

-       con riferimento ai feriti più gravi, cioè quelli con prognosi superiore ai 40 gg, si registrano, in lieve incremento, 16 persone ferite a fronte dei 12 dello scorso Capodanno.

Anche con particolare riguardo ai ferimenti di minori si registra una significativa diminuzione del dato complessivo: sono 38 i minorenni che hanno riportato lesioni mentre lo scorso anno erano stati 68.

Infatti, appare opportuno evidenziare come il dato relativo ai minori infradodicenni rimasti feriti sia passato dai 33 del 2015 ai 19 dell’anno in corso e quello relativo ai minori di età compresa tra i 13 e i 17 anni è diminuito dai 35 dello scorso anno a 19.

Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali.

Di particolare rilievo sono gli episodi occorsi a Catania dove:

-       presso l’Ospedale Cannizzaro sono stati ricoverati, con prognosi riservata: un uomo di 48 anni, per lesioni causate dallo scoppio di un petardo che determinava la frattura della parete orbitale destra con perdita del bulbo oculare; un uomo di 43 anni, per lesioni causate dallo scoppio di un petardo che determinava un trauma alla mano destra con vasta perdita di sostanza e subamputazione del I, II, III e IV dito; un uomo di 23 anni per lesioni causate dallo scoppio di un petardo che determinava una ferita lacero contusa alla mano destra con frattura della falange del I dito; un uomo di 30 anni per lesioni causate dallo scoppio di un petardo che determinava l’amputazione dell’avampiede; un giovane di 15 anni, per lesioni causate dallo scoppio di un petardo che determinava un trauma con amputazione parziale del I, II e III dito della mano sinistra;

-       presso l’Ospedale V. Emanuele è stato ricoverato, con prognosi riservata, un uomo di 23 anni, per lesioni causate dallo scoppio di un petardo che determinava ferite al volto con l’interessamento dell’occhio sinistro.

A Roma, un uomo di 51 anni ha riportato lesioni causate da scoppio di un petardo che determinava l’avulsione della II e III falange del II dito della mano destra e la subamputazione del pollice della medesima mano; un uomo di 54 anni ha riportato lesioni causate da scoppio che determinava l’amputazione delle dita della mano destra; una terza persona, al momento non ancora identificata, ha riportato lesioni causate da scoppio di petardo che determinava l’amputazione della mano destra.

Una valutazione globale sull’andamento del fenomeno registrato nel corso degli ultimi 10 anni, viene rappresentata dai grafici che seguono e che riportano, in sintesi, il dato complessivo dei decessi, quello dei feriti con prognosi superiore ai 40 gg e quello dei feriti più lievi giudicati guaribili con prognosi inferiore o uguale ai 40 gg.

 

 

 

Dalle comunicazioni trasmesse dagli Uffici periferici (oltre ai singoli dati inseriti nel sistema di rilevazioni R.I.Se.C.) e dai dati desumibili dalle “fonti aperte” relative agli incidenti con feriti provocati dallo scoppio di prodotti pirotecnici, si rileva che:

ü     le patologie tipiche da scoppio di prodotti pirotecnici si confermano essere i traumi alle mani (frequenti sono le fratture e le amputazioni di dita o falangi);

ü     le ustioni al volto, ed alle parti basse del collo (che, a differenza dei traumi alle mani, provocati essenzialmente da artifici ad effetto scoppiante, possono essere provocate anche dai c.d. illuminanti, apparentemente “più innocui”).

Misure restrittive e sequestri

Sono state denunciate 317 persone a piede libero, con un dato in leggero incremento rispetto a quello dello scorso anno quando ne vennero segnalate 256, mentre sono state arrestate 26 persone a fronte delle 45 del 2015.

Di seguito si riportano i quantitativi complessivi dei materiali sequestrati:

ü      n. 1.168 strumenti lanciarazzi;

ü   n. 46 armi comuni da sparo;

ü   n. 1.823 munizioni;

ü   kg. 23.292 di polvere da sparo;

ü   kg 24.632 di manufatti appartenenti alla IV e V categoria Tulps;

ü   kg 13.963 di manufatti recanti la marcatura “CE”;

ü   kg. 37.123 di prodotti comunque non riconosciuti e cioè non ricompresi nelle categorie Tulps o “CE” perché illegali, non correttamente etichettati, non conformi alle norme CE, non rispondenti ai decreti di riconoscimento e classificazione, abusivi e/o altro;

ü   n. 70.142 di pezzi di articoli pirotecnici di varia natura che, per motivi operativi, sono stati indicati dagli Uffici in pezzi anziché in chili.

Tra i motivi principali che hanno legittimato i provvedimenti di sequestro vi sono, l’eccedenza dei carichi detenuti dai titolari delle licenze, l’illecita detenzione da parte di chi non ne aveva titolo e la natura illegale degli stessi prodotti sequestrati dovuta a mancanza di marcatura CE ovvero di preventivo riconoscimento e classificazione da parte di questo Ministero.

In netta controtendenza, invece è il dato relativo al sequestro di polvere da sparo, infatti si è passati dai 555 kg dell’anno scorso, ai 23.292 kg attuali.

 

 

 

 

Attività di controllo

Nella tabella seguente, sono rappresentati i dati aggregati concernenti le attività di controllo operate dalle Forze di Polizia nell’arco di tutto il mese di dicembre, presso le fabbriche, i depositi e gli esercizi di minuta vendita con licenza di P.S. di esplosivi.

 

Esercizi presenti sul territorio

Esercizi controllati

Esercizi sanzionati

 

In conclusione, anche quest’anno, i dati riferibili ai sequestri testimoniano come l’attività info-investigativa condotta sul territorio dalle Forze di Polizia, abbia consentito di prevenire l’illecita immissione in commercio di grandi quantitativi di prodotti pirotecnici illegalmente detenuti.

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