NON LASCIAMO AI MAGISTRATI IL POTERE DI SCEGLIERE CANDIDATI E GOVERNANTI
Nov 7th, 2009 | Di cc | Categoria: Nazionale, PoliticaDa qualche tempo diventa sempre più consistente l’ipotesi di una candidatura del coordinatore regionale del PDL Nicola Cosentino alla guida della lista del PDL per le imminenti elezioni regionali . Contemporaneamente allora ritornano voci di una sua contiguità con gruppi camorristici . E’ una tesi continuamente respinta dal sottosegretario che , anche nell’ultima intervista al Corriere del Mezzogiorno , è ritornato a rimarcare la sua estrneità ad ogni coinvolgimento e la sua assoluta vicinanza a quanti , come Roberto Saviano , si impegnano contro la camorra . Ma è tutto inutile . La giustizia ad orologeria è sempre più attiva in questi casi . Quella stessa giustizia che da anni trascina stancamente verso la prescrizione i processi , quelli sì basati su dati di fatto concreti ed incontrovertibili , di Bassolino , fa filtrare , quando si avvicinano le elezioni , notizie di richieste di rinvio a giudizio e di dichiarazioni di pentiti . Un capitolo a parte meriterebbe il discorso sui pentiti . La legislazione premiale , voluta da quei veri eroi moderni che furono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino , che sapevano però distinguere il sincero pentito dal profittatore , dà non pochi vantaggi a chi dice di voler, anche autoaccusandosi , denunciare altre persone . Quante volte sono state accettate dichiarazioni di “collaboranti” senza riscontri ? Ricordate invece quando il grande Falcone non ebbe paura di incriminare per calunnia un personaggio che voleva approfittare dei vantaggi offerti dalle leggi ? E quante volte invece si danno per buone chiamate di correo fatte senza alcun riscontro ? Ecco perché sentiamo il bisogno di chiedere che si eviti la smania di protagonismo ed il senso di onnipotenza che fa sì che qualcuno , non riconoscendo il diritto alla scelta della maggioranza degli elettori , pensi di decidere chi ci deve governare e chi ci deve rappresentare . La stagione di Tangentopoli , nata a Milano ai primi anni novanta , beatificata oltre i suoi meriti , portò alla ribalta un pool di magistrati presenti tutti i giorni sui giornali e sugli schermi televisivi . Il capo di quell’ufficio si illuse perfino di diventare presidente della repubblica , mentre il più rozzo degli altri , utilizzando spregiudicatamente le manette e le non chiare amicizie , ha poi fatto carriera politica . Ma quella stagione è finita , anche per i ridottissimi riscontri che quelle indagini hanno poi avuto in sede dibattimentale . Ma tant’è. Incriminate un politico , specialmente se appartenente alla parte a voi avversa politicamente , e avrete fortuna mediatica , sarete richiesti nei salotti e nelle conferenze , potrete diventare parlametari , nazionali o europei . E’ questo il meccanismo che deve finire . E’ questo il meccanismo per bloccare il quale occorre iuna seria legge di riforma del sistema giudiziario . Dovrebbero capirlo anche i partiti attualmente all’opposizione , non illudendosi di poter sempre contare sulla complicità di chi vuole aiutarli , a dispetto del risultato elettorale . Potrà venire anche il loro momento . (Michele Elio Fusco)