VINITALY RUSSIA E I PRODUTTORI DI VINO ITALIANI FANNO RETE PER AFFRONTARE UN MERCATO CHE STA VIVENDO UNA FASE COMPLESSA

Nov 18th, 2015 | Di cc | Categoria: Ambiente

Più di ottocento etichette tutte italiane in rappresentanza di singoli

produttori di vino, delle collettive delle Camere di Commercio di Udine e Gorizia-Friuli Venezia Giulia, di

IW&SP - Italian Wine & Style Promotion e della Regione Veneto e una attenta selezione tra i più autorevoli

importatori del settore vitivinicolo in tutto circa duemila visitatori -, sono presenti oggi (16 novembre) alla

12ª edizione di Vinitaly Russia, in corso presso l’esclusivo Swissôtel Krasnye Holmy di Mosca. Per

l’occasione, Vinitaly International ha rinnovato il suo impegno in materia di educazione e formazione

allestero, attraverso l’organizzazione di una vasta gamma di iniziative volte a promuovere il vino italiano in

un mercato così difficile, ma al contempo promettente, come quello russo.

La situazione in Russia è infatti complessa e mutevole: pesano la svalutazione del rublo con la perdita del

potere d’acquisto della classe media, la crisi in Ucraina e il relativo embargo russo contro le sanzioni USA e

UE, motivi per i quali non è facile per le aziende, che intendono investire sul territorio, fare previsioni a breve

raggio. «Nei primi sette mesi del 2015 (gennaio-luglio) il valore dei vini italiani importati dalla Russia (pari a

57 milioni di euro) è calato del 26,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. Nonostante il contesto negativo

generalizzato, l’Italia si conferma anche per quest’anno il primo esportatore di prodotti vitivinicoli in Russia.

Una dato che ci conforta, ma che deve soprattutto stimolare a fare meglio, sfruttando le defezioni dei

concorrenti stranieri, occupando le loro quote e impegnandoci, come intende fare ICE in collaborazione con

Vinitaly, in un’attenta e specializzata educazione del consumatore verso il prodotto vitivinicolo italiano»

commenta così Paolo Celeste, presente all’evento in qualità di direttore ICE di Mosca.

«È una nota positiva che l’Italia abbia confermato la sua posizione di primo esportatore di vino nella

Federazione Russa. Il vino è un’eccellenza della cultura italiana ed è quindi molto importante che il pubblico

russo lo conosca e lo apprezzi sempre di più. Restare in vetta non è facile: dobbiamo fare ogni sforzo non solo

per mantenere la posizione, ma anche per espanderla, ad esempio portando i nostri prodotti nelle Regioni

russe» sottolinea Cesare Maria Ragaglini Ambasciatore dItalia a Mosca.

«Il mercato attraversa una fase di transizione: un potenziale investimento sulla Russia deve essere valutato

in un’ottica di medio-lungo termine, avviando cioè un percorso che potrà rivelarsi particolarmente premiante

quando la fase di congiuntura negativa sarà superata. Con iniziative btob di formazione e tasting come quella

organizzata oggi da Vinitaly International a Mosca, Veronafiere intende confermarsi un valido alleato per le

imprese del comparto vitivinicolo, sia dal punto di vista commerciale che promozionale» afferma il direttore

generale di Veronafiere Giovanni Mantovani.

Lappuntamento russo si concentra in ununica giornata, durante la quale Vinitaly International ha

organizzato un programma suddiviso in sette Masterclass, qualificando levento tra i più importanti sul

territorio interamente dedicato al mondo vino. Solo lo scorso anno ha infatti ospitato, sempre in un solo

giorno, più di 1600 professionisti e il numero record di 1700 vini provenienti da tutte le regioni d’Italia. Situato

ancora una volta nel Centro Congressi del Swissotel Krasnye Kholmy, Vinitaly Russia presenta inoltre il suo

tradizionale Walk Around Tasting, confermando la collaborazione con alcuni dei più grandi nomi dello

scenario dellimportazione russa, come Simple, Fort, Ast-international Environment, DP-TRADE, MBG and

Millenium, collaborazioni consolidate negli anni presentate insieme a due new entry, Winedom e Noble

House, per offrire una più ampia scelta di cantine di piccole e medie dimensioni che intendono entrare nel in

questo particolare mercato. Il programma educativo è arricchito infine da due Executive Wine Seminars di

VIA (Vinitaly International Academy) dove il direttore scientifico, Ian D’Agata, viene affiancato per la prima

volta da Veronica Denisova e Nikolay Chashchinov, i primi due VIA Italian Wine Ambassadors di nazionalità

russa.

Dati economici import russo di vino italiano (fonte ICE)

Nel 2014 l’Italia si è qualificata come il primo fornitore di vini (compresi spumanti) della Russia, davanti a Francia e Spagna, con un

totale di 254,3 milioni di euro di controvalore. Nonostante la crisi in atto, il vino italiano è riuscito a contenere le perdite (-2,34%

rispetto al valore 2013), in confronto alla flessione di Francia (-11,3%) e Spagna (-28,3%). Anzi, in questo quadro il prodotto italiano

è riuscito a erodere quote di mercato dai concorrenti passando da un da un 28,5% ad un 29,4% del totale dei vini consumati in Russia.

Da segnalare la crescita dei vini bianchi e rossi (+1,6%), cui fa da contraltare il -7,7% degli spumanti.

Situazione diversa nel 2015: nei primi sette mesi (gennaio-luglio) il controvalore dei vini italiani importati dalla Russia (pari a 57

milioni di euro) è calato del 26,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il calo riguarda anche il comparto spumanti (22,1 milioni di

euro), il cui consumo è sceso del 35,1%. Tuttavia l’Italia si conferma ancora il primo esportatore di prodotti vitivinicoli in Russia.

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