Attacchi terroristici al cuore della Francia, la Tour Eiffel si spegne

Si proclama lo stato di emergenza nella città più dolce e romantica d’Europa,la Tour Eiffel spegne le sue luci, il mondo si ferma. Con varie edizioni straordinarie intorno alle 23 di venerdì 13 Novembre si annuncia che Parigi è sotto assedio, sette attacchi terroristici  a suon di “Allah u  Akbar” colpiscono la sua gente e il suo cuore. Colpi di kalashnikov in un ristorante e in un bar del X arrondissement,granate attorno allo Stade de France e alla periferia della capitale francese,spari a Beaumarchais, attacco al Bataclan,sala per concerti dove perdono la vita 118 persone. “È l’11 Settembre della Francia” , annunciano esponenti dell’ISIS che, con una dichiarazione di una rivista che rivendica i diritti dello stato islamico, conferma la paternità degli avvenimenti.

Ad oggi il bilancio sale a 127 vittime più un centinaio di persone in pericolo di vita,le stime sono atroci .Hollande ferma il paese, chiudendo scuole,metro e bloccando i voli.

 I  kamikaze che colpiscono un paese europeo è il segno di quanto la libertà e la pace dei paesi occidentali non sia mai stata conquistata fino in fondo e che per ricucire le ferite non bisognerebbe servirsi di armi. Ma al di là di questioni utopiche e di opinioni proferite per partito preso,al di là del colore della pelle e della forma degli occhi, bisogna riflettere su un evento che dovrebbe scuotere le nostre coscienze e ricordarci che la guerra,come ci insegna la storia,ha sempre portato distruzione,povertà,morte sia che sia fatta in nome di un dio,sia che sia fatta in nome di azioni umanitarie o prestigio mondiale.

Martina Bruna Chiaiese