Si sono organizzati in una protesta gli infermieri del pronto soccorso del presidio ospedaliero ‘dei Pellegrini’ di Napoli. Il motivo sono i disagi lavorativi in cui sono costretti da tempo senza che nessuno li abbia ascoltati né tantomeno sia intervenuto per porvi rimedio. Ovviamente i suddetti infermieri hanno garantito il loro servizio all’utenza, ma in segno di protesta indossavano una fascia turchese. Già il 20 ottobre scorso avevano inviato una lettera a chi di dovere nella quale veniva fatta luce delle loro problematiche e delle richieste per risolverle, dando un ultimatum di intervento di 12 giorni, in caso contrario si sarebbero mossi con azioni consentite dalla legge. E così hanno fatto lunedì 2 novembre, dato che non hanno ricevuto nessuna risposta alle loro richieste. Come si legge dalla lettera gli infermieri del pronto soccorso dichiarano di operare “In un contesto logorante e mortificante, sia fisico, sia psichico, causa di malcontento, stanchezza e scarsa motivazione”. E denunciano: di non aver un bagno personale; che la climatizzazione del reparto non funziona, in tal modo in estate la situazione si fa problematica; che le guardie infermieristiche sono composte di 4 unità, ma c’è chi opera in 3 dato che un collega loro è andato in pensione e nessuno viene assunto al suo posto, e presto anche altre unità potrebbero rimanere in 3; che per mancanza di barelle spesso sono gli infermieri sono costretti a sistemare i pazienti su sedie a rotelle poco funzionali; che la squadra di pulizia notturna è stata soppressa e quindi la notte i corridoi riversano in cattivo stato; che non c’è un filtro per i parenti degli ammalati, che spesso intasano letteralmente i box, limitando addirittura gli infermieri nei loro movimenti; ed infine che molto spesso si ritrovano con un numero esiguo di letti per visite perché costretti a distribuirli nelle varie U.O. del presidio, per carenza di posti letto e di lettighe. Pertanto gli infermieri del pronto soccorso hanno richiesto: un implementazione di due unità infermieristiche per ciascuna delle 5 squadre; un maggiore filtro all’ingresso del pronto soccorso; l’acquisto di lettighe e sedie a rotelle nuove; l’impiego al pronto soccorso di una squadra addetta alle pulizie durante il servizio notturno; la sostituzione dei climatizzatori; il ripristino dei servizi igienici assegnati al personale infermieristico; in conclusione una ridistribuzione degli spazi dato che le stanze degli infermieri e del coordinatore sono totalmente inadeguate. Gli infermieri dunque sperano che la loro protesta serva a far sentire la loro voce e che le richieste per risolvere queste problematiche lavorative vengano attuate in maniera definitiva.     (Andrea Cenicola)