Attesa prima, sabato prossimo 13 giugno al Pio Monte della Misericordia di “Merisi - Le verità dal buio”, teatralizzazione dedicata al Caravaggio, ideata dall’Associazione Culturale NarteA.

Giu 12th, 2015 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

L’inedito spettacolo itinerante, presentato alla stampa nel salone della Quadreria, è una  rievocazione storica che va ad evidenziare i dati salienti dell’uomo, oltre che dell’artista Michelangelo Merisi, Caravaggio appunto, nel periodo napoletano.
I testi sono di Febo Quercia, la regia dello stesso Quercia e di Antimo Casertano. Dopo le due prime rappresentazioni del 13 giugno, alle ore 19 e alle 20,30, il programma ne prevede negli stessi orari altre due il 14. Ma lo spettacolo sarà in scena fino alla fine del 2015.
Ne sono protagonisti: Raffaele Ausiello, Antimo Casertano, Annarita Ferraro, Andrea Fiorillo, Antonio Perna, con la partecipazione di Matteo Borriello. Costumi di Antonietta Rendina.
L’originale lavoro teatrale, che ha richiesto un’accurata ricerca, è incentrato sia sul genio artistico del grande pittore vissuto tra il Cinquecento e il Seicento, e ancora maggiormente punta ad approfondire la natura psicologica dell’uomo de “Le Sette Opere di Misericordia”, fragile e solitario nel suo soggiorno napoletano, ma eccezionalmente creativo. Più che mai a Napoli, dal suo dolore egli trae la capacità di creare opere di un’intensità unica, e potenzia la sua capacità di comunicare.
A Napoli passa solo 4 anni, eppure cambia le sorti della pittura e della cultura, lasciando una traccia forte e possente, compresa più dai contemporanei che ai suoi tempi.
“Lo spettacolo intende far rivivere agli spettatori la vita di Caravaggio nel 1606; con riferimenti alle date del 1608, 1609 e 10: quella che è stata la vita di Caravaggio a Napoli. Ho voluto dare a Caravaggio uno spessore psicologico: prima che essere l’artista conosciuto, egli è un uomo che vive un periodo storico difficilissimo, come testimonia la sorte toccata a Giordano Bruno). Non a Caravaggio perché la sua ribellione allora non è stata compresa. Noi godiamo oggi di quella che è stata la sofferenza di un uomo” - dichiara Febo Quercia ai giornalisti, nel corso della conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche Gianpaolo Leonetti di Santo Janni, soprintendente e governatore del Pio Monte della Misericordia; Alessandro Pasca Di Magliano, governatore al Patrimonio mobiliare storico artistico del Pio Monte della Misericordia; Gaetano Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli; Stefano Causa, professore di Storia dell’Arte Moderna all’Università Suor Orsola Benincasa; Mariano Penza, vice presidente dell’Associazione Culturale NarteA. A coordinare, la giornalista Annacarla Tredici di NarteA.
Dopo i ringraziamenti portati dal barone Alessandro Pasca Di Magliano, ai componenti di Nartea “per la collaborazione prolungata, giunta alla seconda manifestazione, tra gli sforzi per rendere il Monte sempre più punto aggregante e sede di cultura”, l’ass. Daniele ne ha sottolineato il ruolo quale “punto di forza nel settore cultura e dal punto di vista turistico della nostra città ed esempio, in continuo sforzo di ricerca” e ha accennato all’attuale boom turistico “un segnale importante: se questo accade in un momento così difficile, tutti quanti possiamo provare a superare certi limiti e cogliere gli spunti per considerare un rilancio che tenga conto, dato molto importante, del patrimonio artistico e culturale della nostra città.”
Energico l’intervento di Stefano Causa: “La storia dell’Arte si studia molto poco e noi scontiamo questa deficienza. Caravaggio, però, lo conoscono tutti, è uno degli artisti più noti. La sua popolarità non è antica ma è una cosa recentissima. È un pittore molto teatrale anche se poco studiato.”
È proprio grazie a Caravaggio se noi oggi sappiamo come i personaggi si muovevano nella fine del 500, e agli inizi 600; egli infatti puntava proprio al coinvolgimento dello spettatore attraverso la teatralizzazione dell’evento. In particolare, ci è riuscito magnificamente a Napoli, nonostante si trovasse in situazioni difficili.
Infine, Mariano Penza si è soffermato sulla necessità di avvicinare i giovani al patrimonio culturale di Napoli. “Molti vanno via esortati dai genitori. Rimanere è controtendenza. Ma si può riunirsi e mettere insieme le proprie competenze. Napoli è una città dalle mille sfaccettature, per ogni vicolo c’è un quadro, una statua, e dal punto di vista della cultura riesce a dare tanti altri spunti, utilizzando anche le scenografie naturali.”

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento