Immigrazione, il Coisp dopo l’ennesima protesta in Sardegna da parte di clandestini che vogliono raggiungere altri Stati: “Sempre di più rifiutano categoricamente i fotosegnalamenti e noi non possiamo farci nulla.

Giu 5th, 2015 | Di cc | Categoria: Sindacato

“L’ennesima assurda situazione verificatasi in Sardegna è solo l’ultimo allarmante esempio di una realtà

di cui proprio non si vuole prendere atto: i clandestini, ogni giorno di più, si rifiutano categoricamente

di farsi fotosegnalare, e questo, il più delle volte, perché vogliono raggiungere altri Stati europei.

Di fronte a ciò non c’è proprio nulla che possiamo fare, al di là delle inutili e continue sollecitazioni

alle Forze dell’Ordine perché siano rigorose nei riconoscimenti. Rigorose un accidenti! Noi non facciamo

che ammazzarci di lavoro con turni che sai quando iniziano e non sai quando finiscono, non facciamo

che svolgere senza mezzi e senza risorse il lavoro mastodontico di raccolta e di gestione di centinaia

di immigrati alla volta, ma poi alla fine tutto è completamente vanificato, con buona pace dei nostri sforzi

e, naturalmente, della sicurezza prima di tutto. Non si può più andare avanti così: i colleghi in tutta Italia

non ce la fanno più, le pressioni che subiscono sono fortissime, ed i rischi che corrono altissimi.

Basta ciance, bisogna che si cominci a dimostrare con i fatti se si è in grado o meno di amministrare questo

Stato ostaggio della prepotenza di chi se ne infischia delle questioni umanitarie che straziano il sud

del mondo, ma poi grida allo scandalo quando vede circolare per l’Europa tutti i clandestini che scappano

dall’Italia senza che noi abbiamo potuto neppure identificarli. E che dovremmo fare? Legare i clandestini

e fotosegnalarli con la forza? La tortura è reato, giusto? Ed in Italia fino a ieri non si è pensato ad altro…

quindi adesso vengano i parlamentari italiani a fare i riconoscimenti dopo aver convinto centinaia

di immigrati imbufaliti con i loro stupefacenti discorsi”.

E’ un furioso Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,

che commenta così quanto avvenuto a Cagliari dove si è verificata l’ennesima protesta degli immigrati

clandestini che chiedono di andar via dalla Sardegna. Gli stranieri - sbarcati insieme ad altri 800 sabato

scorso a Cagliari da una nave militare tedesca che li aveva soccorsi a largo delle coste libiche - chiedono

di poter lasciare l’isola e raggiungere altre nazioni europee dove si trovano parenti e familiari. Sono però

sprovvisti di documenti e, come sottolineato dallo stesso questore, Filippo Dispenza, possono lasciare

la Sardegna solo dopo essere stati fotosegnalati, ma rifiutano l’operazione. I profughi conoscono

il regolamento di Dublino il quale prevede che il fotosegnalamento sia collegato alla richiesta d’asilo

che di fatto li costringerebbe a rimanere in Italia, mentre i loro interessi e affetti sono altrove.

Agli stranieri, già da ieri, vengono consegnati viveri e acqua visto che non intendono lasciare l’ingresso

delle dogane, mentre Polizia e Carabinieri presidiano la zona per evitare incidenti o problemi.

“Sono scene incredibili - si infuria Maccari -! Ma si può mai tenere sotto scacco una città e tutte le Forze

di Polizia impegnate con una situazione di stallo che non ha via d’uscita? Sorvoliamo poi sull’altro

straordinario dato che dei quattro presunti scafisti arrestati dopo lo sbarco due sono stati rimessi in libertà

dopo che il giudice ha riconosciuto loro la scriminante dello ‘stato di bisogno’. Ma se siamo su ‘Scherzi

a parte’ qualcuno ce lo dica. Se quel che facciamo per far rispettare la legge viene considerato e trattato

come una barzelletta allora qualcuno ci sollevi da questo inutile e offensivo supplizio.

I colleghi hanno lavorato senza sosta per gestire uno sbarco di quasi 900 persone, per trovare i responsabili

dell’atroce viaggio, per cercare disperatamente di difendere la legalità. Ma, a quanto pare, di questo

che sta diventando un concetto sempre più ‘relativo’, importa davvero solo a noi”.

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