Un animale da compagnia per vivere meglio

Mag 8th, 2015 | Di cc | Categoria: Salute

Gli italiani sono sempre più un popolo pet-friendly: l’amore per gli animali da compagnia ha superato anche la crisi economica, influenzando positivamente il mercato del pet care. Gli animali da compagnia, che in Italia risultano essere circa 60 milioni - di questi più di 14 milioni sono cani e gatti (48,2% cani e 51,8% gatti) e 46 milioni di altri piccoli animali tra cui pesci, uccelli, rettili e roditori1 - sono ritenuti presenze importanti e fonte di benessere nelle famiglie degli italiani

Il rapporto Assalco-Zoomark, arrivato alla sua VIII edizione, è un osservatorio privilegiato sul mercato del pet care e sul mondo degli animali da compagnia in generale. Viene realizzato dalla Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia (Assalco) e Zoomark International, il salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia, evento organizzato da Bologna Fiere, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) e IRI Information Resources.

Anche in quest’ultima edizione, presentata a Bologna in occasione di Zoomark 2015 International, il rapporto ha fornito un’analisi unica del mondo degli animali da affezione, attingendo da numerose fonti nazionali e internazionali.

Il rapporto anche quest’anno è completato da un’indagine GfK Eurisko2 svolta per Assalco nei primi mesi dell’anno 2015, da cui emergono alcuni elementi importanti.  Gli italiani sono in generale convinti dell’influenza positiva della presenza di un animale da compagnia in famiglia poiché attribuiscono ai pet la capacità di generare benessere e di favorire uno stile di vita sano e piacevole

Secondo il 67% degli italiani e il 74% dei proprietari, vivere con un animale d’affezione può produrre effetti positivi sulla salute fisica e stimolare l’intelligenza (rispettivamente per il 67% del totale e il 76% dei proprietari).

Chi vive con un pet ha la fortuna di averne esperienza diretta, e ne riconosce gli effetti positivi sulla salute psicologica (95%): riduzione dell’ansia, diminuzione della tensione e attenuazione dei problemi legati alla depressione. Inoltre, chi ha un cane accanto testimonia il beneficio di stimolare attività fisiche all’aria aperta, come passeggiare e correre insieme (94%). Tra i benefici apportati dalla presenza degli animali d’affezione in famiglia, il miglioramento della socialità e della comunicazione emerge al terzo posto nell’indagine dopo gli stimoli a svolgere attività fisica e gli effetti positivi sul benessere psicologico. Gli animali in famiglia trasmettono a gran parte dei proprietari intervistati serenità e gioia (43% del totale), mentre tra i giovani (14-24 anni) si accentuano l’allegria e il divertimento (55%). 

I dati di quest’anno rafforzano l’evidenza emersa dall’indagine IRI 2014 (inclusa nel VII Rapporto Assalco-Zoomark): il 92% delle persone che vivono con un animale da compagnia ritiene di non poterne più fare a meno in quanto parte integrante della famiglia e fonte di benessere.

 

 

 

Anche se le ricerche sul benessere procurato all’uomo dai pet coinvolgono prevalentemente cani e gatti, molti sono gli animali d’affezione che influiscono positivamente sulle persone: secondo alcune ricerche svolte negli ultimi anni sono numerosi i benefici che si possono ottenere dalla contemplazione dei pesci in un acquario, in particolare la riduzione dei livelli di stress e di ansia piuttosto che della tensione muscolare e della frequenza cardiaca?.  Ma anche gli uccellini da compagnia possono, per esempio, allietare la giornata ai pazienti delle case di cura, contribuendo a creare situazioni positive, grazie semplicemente all’osservazione di questi piccoli animali?. Altri prestigiosi studi scientifici dimostrano inoltre che gli animali hanno uno “status” speciale per il nostro cervello, che riesce a distinguerli dagli oggetti inanimati prima ancora che ne abbiamo consapevolezza, con un processo di elaborazione rapido e automatico?. Ciò spiega anche la preferenza dei bambini per gli animali e le loro raffigurazioni, come pupazzi e disegni animati.

Il legame che si può instaurare tra animali da compagnia e esseri umani è una relazione dinamica di reciproco beneficio, grazie alla quale, sulla base di osservazioni scientifiche e cliniche sempre più numerose, gli animali vengono utilizzati in pratiche terapeutiche e riabilitative destinate a malati, bambini, anziani, attraverso programmi di pet therapy, che possono affiancare la medicina tradizionale. Progetti di pet therapy sono attivi in Italia presso strutture sanitarie come l’Ospedale Niguarda di Milano, l’Ospedale Cardarelli di Napoli, l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, ma anche in comunità di recupero come quella di San Patrignano e presso Scuole, RSA e Istituti penitenziari. In ogni Regione è inoltre attivo almeno un progetto di terapia assistita con animale: il Friuli Venezia Giulia si è dato Linee Guida per le pratiche di pet therapy nell’ottobre 2014, mentre la Regione Toscana ha approvato nel dicembre 2014 alcune regole per permettere ai pazienti ricoverati in ospedale di ricevere la visita dei pet, nel rispetto delle esigenze sanitarie e ambientali, dei pazienti e del benessere animale?.

L’evoluzione del rapporto con gli animali da compagnia, considerati a tutti gli effetti membri della famiglia, è anche confermata da interventi legislativi recenti che dimostrano la crescente sensibilità verso gli animali e l’importanza del loro ruolo nella società.  Il legislatore è intervenuto in due aree: le norme per la salvaguardia e la tutela della salute degli animali, e quelle per consentire a tutti di accogliere un animale da compagnia in casa e di averlo sempre con sé.  Proposte di legge, interventi parlamentari e movimenti d’opinione promossi da autorevoli voci puntano inoltre al riconoscimento istituzionale dell’animale da compagnia come membro della famiglia e dunque da rilevare nel prossimo Censimento del 2021, nonché alla auspicabile introduzione degli animali quali esseri senzienti all’interno della Costituzione Italiana. Analoghe valorizzazioni sono già presenti nelle Costituzioni di Paesi evoluti sotto questo profilo, quali Austria, Francia, Germania, e Svizzera.

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