AGGRESSIONE MEDIATICA AL POLIZIOTTO CHE HA SCRITTO SU FB. CLIMA DA CACCIA ALLE STREGHE. DIAZ E CONTRADA 2 PESI E 2 MISURE SULLE DECISIONI DELLA CORTE DI STRASBURGO.
Apr 15th, 2015 | Di cc | Categoria: Politica
MACCARI: AGGRESSIONE MEDIATICA AL POLIZIOTTO CHE HA SCRITTO SU FACEBOOK, CLIMA DA CACCIA ALLE STREGHE. DIAZ E CONTRADA, DUE PESI E DUE MISURE SULLE DECISIONI DELLA CORTE DI STRASBURGO.
“L’aggressione mediatica rivolta verso un poliziotto che ha avuto la colpa di esprimere un suo pensiero su facebook, dimostra quanto sia ormai violenta la caccia alle streghe scatenata contro gli uomini in divisa e favorita da chi ha evidente interesse a sostituire il sentimento di antipolitica e di avversione verso la casta, con un odio feroce verso le Forze dell’Ordine”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia, che prosegue: “Certa politica e certa stampa non fanno che rendersi protagonisti di una ignobile caccia alle streghe, con reazioni spropositate anche rispetto a vicende di scarsa rilevanza, come quella che riguarda le due righe scritte dal poliziotto su facebook, finite in apertura dei tg nazionali: una considerazione personale, magari censurabile, ma che riguarda l’esperienza vissuta in prima persona da chi è cosciente di non aver commesso alcun abuso, e che invece è stata trasformata nell’occasione per emettere una sentenza di indegnità morale nei confronti dell’intera Polizia. Ma il clima culturale ostile nei confronti delle Forze dell’Ordine si percepisce anche dalla diversa rilevanza mediatica che viene data a vicende giudiziarie analoghe, a seconda che un poliziotto sia responsabile o vittima. Grande risonanza è stata data alla sentenza della Corte di Strasburgo sui fatti della Diaz, tanto che è stato introdotto il reato di tortura nel nostro ordinamento pensato chiaramente da una parte della politica con riferimento all’operato della Polizia, mentre è stata liquidata quasi come una decisione scandalosa quella della stessa Corte sulla condanna di Bruno Contrada, il quale non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa: quasi a non volere riconosce l’errore giudiziario che ha costretto ad inimmaginabili sofferenze un uomo che fino ad oggi, all’età di 83 anni, non ha smesso di proclamare la sua innocenza, trovando giustizia non nel proprio Paese, ma dalla Corte Europea dei diritti umani. La Diaz viene dunque considerata una pagina vergognosa del sistema giudiziario italiano, la sentenza Contrada viene quasi considerata come una pagina vergognosa della Corte Europea dei diritti umani. Perché le decisioni della Corte di Strasburgo non hanno sempre la stessa importanza? Basti pensare alle numerosi assoluzioni di Mario Placanica, compresa quella arrivata da Strasburgo, che non hanno affatto placato l’accanimento contro un giovane ridotto a lottare per la sopravvivenza, che continua ad essere minacciato. Basta ipocrisia, e si ritrovi un po’ di serietà quando si parla di Forze dell’Ordine. Si parli di cose importanti e concrete: di formazione, di aggiornamento, di mezzi che mancano. Mentre il terrorismo è alle nostre porte i poliziotti vengono addestrati in tre giorni, lasciati senza strumenti, con il rischio di fare la fine dei colleghi francesi massacrati negli attentati a Parigi”.