E’ ancora lungo e accidentato l’iter dell’adozione, sia in Italia che all’estero Per alcune coppie adottare un bambino rappresenta davvero una meta ardua da raggiungere. In Italia, dal 2000 ad oggi si è registrato un aumento esponenziale delle richieste: da 346, si è passati alla cifra record di 3.420 bambini nel 2007. Dopo l’applicazione delle leggi n. 431/1967 e n. 184/1983, nel giro di pochi anni sono stati adottati ben 62.715 minori italiani e 29.059 provenienti da altri paesi.Certo si sa, riuscire ad ottenere un figlio è davvero difficile, sia per i costi, sia per le procedure,soprattutto se si tratta di adozioni nazionali. Difatti adottare un bambino nel nostro territorio risulta molto più difficile, ma anche molto più economico, rispetto all’adozione internazionale. Il motivo principale, secondo le persone che hanno affrontato il problema, è la legge italiana che non funziona perfettamente. Prima di tutto le tappe sono varie e molto lunghe. Si parte con la presentazione della domanda, vi sarà poi l’indagine dei servizi territoriali, le varie questioni burocratiche e giudiziarie, una lunga attesa e finalmente, dopo aver avuto un decreto d’idoneità, e dopo aver seguito un buon corso di formazione, arriverà il bambino. Se invece si tratta di adozione internazionale, oltre ad attenersi a queste procedure,  bisognerà trascorrere  almeno quarantacinque giorni nel paese del bambino da adottare. I problemi però non finiscono qui. Infatti, le persone dichiarate idonee, dovranno avere un età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 45, essere in buona salute, avere un ottimo rapporto familiare e un discreto reddito, al fine di assicurare un futuro di benessere al minore. All’estero, tuttavia, non bisogna pensare che le autorità siano più di “buon cuore”. Come abbiamo già detto i costi sono maggiori e inoltre vengono richiesti diversi certificati sull’integrità fisica dei diretti interessati e innumerevoli vaccinazioni.Insomma, dai dati si capisce che di bambini al mondo in cerca d’amore sono tantissimi, e aspettano solo le persone giuste che possano compensare questo loro bisogno di stabilità familiare ed affettiva. Senza l’intralcio di una burocrazia troppo elefantiaca.Elda Pirozzi