POMPEI - Protesta Nazionale delle guide turistiche per la tutela della professione e del patrimonio culturale italiano
Mar 2nd, 2015 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale
E’ stata scelta la città di Pompei come luogo di protesta nazionale delle guide turistiche contro il decreto ministeriale dello scorso 29 gennaio, contro l’articolo tre della Legge 97/2013 che istituisce la Guida nazionale e che permette a soggetti provenienti dagli altri Paesi dell’Unione Europea di effettuare visite guidate in Italia. “ La legge - spiegano i rappresentanti del Turismo Campania – crea un liberalismo selvaggio e senza regole che permette ai prestatori di servizi stranieri di poter operare senza alcun tipo di controllo nei nostri territori creando danni in termini occupazionali ed economici ed inoltre, dequalifica le guide italiane e rimuove la specificità di area di competenza, pilastro fondamentale della legislazione italiana in tema di guide turistiche.”
E ancora, il decreto Mibact impone alle guide turistiche già abilitate in Italia, un ulteriore esame per esercitare nei siti (Musei e Monumenti storici), per i quali è necessaria una abilitazione specifica. “Ciò significa - spiega il rappresentante regionale della categoria - che le guide, che già sono state sottoposte a verifica per il proprio territorio di competenza, dovranno essere di nuovo esaminate per i siti archeologici e museali in cui già esercitano e per cui è comprovata la conoscenza.”
Oltre seicento le persone che hanno partecipato alla manifestazione nazionale con delegazioni di guide giunte da Roma, Firenze , Puglia e Calabria. In contemporanea si è svolta una manifestazione a Venezia: una regata con lo slogan “Remiamo contro a chi ci rema contro”. Mobilitazione che ha coinvolto anche la Francia che, grazie al supporto dei social, le guide campane hanno creato una pagina facebook con lo slogan che ha caratterizzato la manifestazione “Giù le mani dalla guida” in gemellaggio con le guide turistiche francesi per la battaglia che anche in Francia si sta conducendo in difesa delle professioni.
Anna Beneduce