“La Maison des Artistes”
Feb 18th, 2015 | Di cc | Categoria: Spettacoli e CulturaRitorna la musica sinfonica nella stagione 2014-2015 “Armonie del Tempo” dell’Orchestra
Filarmonica Campana con il concerto del 21 Febbraio ore 21.15 presso la Sala Mario Ferrante del
Circolo Unione di Pagani. Il maestro Ivan Antonio salirà sul podio per riprendere l’esecuzione
dell’integrale delle Sinfonie di Ludwig van Beethoven, percorso intrapreso dalla Filarmonica negli
ultimi anni e che ha come obiettivo quello di raggiungere una costante attitudine alla ricerca e
all’approfondimento di questo repertorio che ha contribuito ad edificare il Romanticismo musicale.
Dopo le tre sinfonie, (I, V, VII) già interpretate nelle scorse stagioni concertistiche con la direzione di
Giulio Marazia, che hanno descritto con efficacia il punto di partenza e l’approdo mediano del
sinfonismo di Beethoven, dai folgoranti tentativi d’esordio della Prima, con cui il compositore di Bonn
cercò di eguagliare e superare i modelli di Haydn e Mozart, alla partitura forse più iconica della sua
produzione (e di tutta la ‘musica classica’), la celebre Quinta, che per gli ascoltatori dell’epoca fu
clamorosa e fortemente toccante, continuando a rappresentare un’esperienza intensa per tutte le
generazioni a seguire, ecco ripartire il nostro progetto di ricerca con una nuova interpretazione proprio
della celeberrima quinta sinfonia di Beethoven. Bisogna far uscire il pubblico dai concerti con qualche
punto interrogativo, non solo con certezze. Completa il programma del concerto la Sinfonia dal
“Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini e la suite n.1 op. 46 dal “Peer Gynt” di Edvard Grieg.
Non appena partito da Roma, Rossini aveva già ricevuto l’incarico per comporre una nuova opera buffa
in occasione dell’inaugurazione del teatro Valle per il carnevale del 1817. Questa volta Rossini si
affidò al Ferretti e la felice collaborazione col letterato romano diede vita alla Cenerentola, ossia La
bontà in trionfo. Analogamente al Barbiere, l’opera vide un eccezionale successo solo dopo una iniziale
ostilità da parte del pubblico. Anche questo lavoro, privo degli elementi soprannaturali presenti nella
favola originale, si colloca nel solco della nuova visione teatrale rossiniana: il compositore, infatti,
guardava ormai con distacco all’ancien régime e agli ideali illuministici. Quando, dopo alcuni anni,
decise di portare il Peer Gynt sulle scene teatrali, Ibsen chiese a Edvard Grieg di comporre le musiche
di scena. Dal momento che allestire i lavori più lunghi di Ibsen, come appunto Peer Gynt, è
estremamente difficile e considerato il successo delle musiche di scena di Grieg, la partitura musicale
cominciò a vivere indipendentemente dal dramma. Tanto più che oltre dieci anni più tardi, dalla
partitura teatrale (op. 23) Grieg decise di ricavare due suite sinfoniche di quattro episodi ciascuna (op.
46 e 55), che diventarono le sue composizioni più popolari. Solo la prima delle due canzoni di Solveig
fu inserita nelle suite, affidandone la melodia ai violini. La quinta sinfonia di Ludwig van Beethoven in
Do minore op. 67, fu composta tra il 1807 e l’inizio del 1808 e fu eseguita il 22 dicembre 1808 a
Vienna. I primi abbozzi risalgono in realtà al 1804. La Quinta, forse la più eseguita e la più
universalmente conosciuta delle nove sinfonie, è considerata il paradigma del sinfonismo
beethoveniano nel senso che nessuna altra opera presenta le caratteristiche, quasi le idiosincrasie del
linguaggio di Beethoven con altrettanta chiarezza e concisione. Nel primo movimento (Allegro con
brio) la forma sonata ha il suo teorema: nessuna pagina aveva mai organizzato il principio del
contrasto, del “patetico” schilleriano con una tale integrazione fra scansione ritmica e invenzione
tematica: tutto muove da una idea di quattro note («Ecco il destino che batte alla porta» come avrebbe
detto Beethoven al povero Schindler) che invadono ritmicamente tutto lo spazio disponibile
cancellando ogni distinzione fra disegno e ornamento. L’Andante con moto, senza rigidità strofica, è
impostato come un tema con variazioni, interrotte per tre volte da improvvise fanfare degli ottoni. Lo
scherzo (Beethoven non usa più questo termine, ma solo Allegro) amplia la sua tradizionale funzione di
pezzo di alleggerimento con il colore sinistro, in pianissimo, dei contrabbassi: questi strumenti aprono
il trio intermedio, in stile fugato nel modo più volte adottato nella Sinfonia Eroica. Per la prima volta
(in una sinfonia) Beethoven collega direttamente i due ultimi movimenti: il ritmo dello scherzo (una
reminiscenza del quale tornerà nel finale) si dissolve in pianissimo e in un lungo episodio di transizione
(solo il timpano esprime il movimento ritmico, mentre gli archi tengono la stessa nota per 15 battute) si
comprime l’energia che investe il finale (Allegro), grandiosa costruzione su concetti semplici come
l’inno e la marcia. La sonorità dei tromboni (mai usati prima da Beethoven in una sinfonia), la
conclusione della pagina da Sempre più Allegro a Presto, l’insistenza sulla cadenza finale danno un
carattere di apoteosi riassuntiva dell’intera sinfonia.
Il direttore
Ventisettenne musicista, laureato con il massimo dei voti in Musica applicata ai contesti multimediali e
in Composizione presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Martucci” di Salerno. Ha studiato
composizione con Lucia Ronchetti e Massimo Botter e direzione d’orchestra con Nicola Hansalik
Samale. Nel 2011 ha composto le musiche per LP VIA LONTANO pubblicato e distribuito da VL
Capital Building e le musiche per il cortometraggio FESTA MOBILE commissionato dalla BIT di
Milano sulle tradizioni musicali sacre e profane della Campania. Tale lavoro per elettronica e orchestra
risulta pubblicato per le Edizioni Gaia. Alcuni suoi lavori orchestrali sono puntualmente presenti nelle
stagioni concertistiche dell’Orchestra Sinfonica Ensemble Contemporaneo di Pagani (Sa). Si è esibito
in recital pianistici in vari teatri quali il Diana di Nocera Inferiore (Sa), il S. Alfonso M. De Liguori e
La Locandina di Pagani e il Teatro Marrucino di Chieti, proponendo programmi particolari strutturati
su musiche originali di vario genere, dalla New Age al Jazz, con incursioni nella classica. Ha
collaborato artisticamente come maestro di palcoscenico alla prima esecuzione dell’opera FICHI
d’INDIA di Nicola Hansalick Samale. Ha partecipato al corso annuale in direzione d’orchestra
promosso e organizzato dall’Associazione “Corelli Chamber Orchestra” di Roma, tenuto dal Maestro
Nicola Hansalick Samale. Nel 2012 partecipa come direttore di coro all’evento “Da Venere a Bacco”
organizzato dall’associazione Amici di Villa Calvanese di Castel San Giorgio (SA) per la messa in
scena dell’Opera “LA TRAVIATA” di G. Verdi. Per l’apertura della IV stagione concertistica Città di
Pagani 2012/13, gli viene commissionata l’ouverture per Coro e Orchestra “Dorian Gray”. Nel 2013
viene incaricato dall’associazione musicale Ensemble Contemporaneo a dirigere la rassegna dei
concerti per le scuole, eseguendo il musical teatrale “CENERENTOLA” tratto dal celeberrimo
cartone animato della Walt Disney, da lui riadattato e orchestrato, riscuotendo ampio successo di critica
e di pubblico per la presenza di circa 2000 alunni. Collabora assiduamente con la compagnia teatrale “I
Fanciullini” per la realizzazione di Musical destinati al progetto “Teatro Scuola” del Teatro comunale
Diana di Nocera Inferiore (Sa). Dal 2014 è direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Campana e
del Coro Collegium Vocale Salernitano, a capo di queste due compagini artistiche, con un progetto
ampio e ambizioso, è impegnato nella diffusione della musica classica, sinfonica e lirica dal vivo. E’
docente di pianoforte e di musica d’insieme presso l’Accademia Vesuviana del Teatro ad Ottaviano
(Na).