DE LUCA: “NON HO PADRONI E HANNO PAURA CHE IO ARRIVI A NAPOLI. MI APPOGGIANO PERCHE’ SONO UN UOMO DI PAROLA”

Feb 10th, 2015 | Di cc | Categoria: Politica

Vincenzo De Luca è intervenuto sulle nostre frequenze a “Mai più ultimi” con Salvatore Calise rilasciando alcune dichiarazioni, in merito alle primarie del Partito Democratico in Campania e alla corsa al posto di Governatore della Regione.

“Credo che la situazione sia molto chiara, hanno paura che io arrivi a Napoli, tutto il resto sono chiacchiere. Hanno una paura terribile che possa arrivare qualcuno che non ha padroni, non ha padrini, non deve rispondere a correnti di partito e delinquenti e che in più porta un’esperienza di Governo straordinaria nella sua città che è unica in Italia, perché sono l’unico che si presenta sulla base di quello che ha fatto e non di quello che ha detto” queste le prime parole di Vincenzo De Luca.

“Abbiamo trasformato una città, aperto cantieri, realizzato opere, creato un’economia turistica che non esisteva, abbiamo risultati straordinari nel campo dell’energia rinnovabile e della realizzazione di parchi urbani e chiudiamo in due mesi l’iter amministrativo per realizzare un investimento. Per tutte queste ragioni, faccio paura. Hanno paura che si volti davvero pagina a Napoli. Mi riferisco agli avversari e anche a qualche settore interno al PD che preferirebbe la linea dell’«insaponamento»”.

“A me hanno sempre dato fastidio perché siamo in un paese in cui chi fa le cosa dà fastidio, perché diventa un esempio che si può cambiare la realtà. Io vado avanti”.

“Ad oggi il mio abuso d’ufficio consiste nell’avere, ben otto anni fa essendo all’epoca commissario di Governo, utilizzato l’espressione «project manager» invece di «coordinatore del gruppo di lavoro». Questo è l’abuso di ufficio, cioè aver utilizzato un termine che non esiste. Però poi la Regione Campania, le Ferrovie dello Stato hanno fatto altrettanto. Sono indignato e per questo vado avanti”.

“In Italia vivono bene solo due categorie di persone: i ladri e i fannulloni. Quelli che stanno male, sono quei pochi che si assumono una responsabilità. Io faccio parte di una minoranza che crede ancora alla «parola d’onore», credo alla coerenza e non all’ottusità ed essere leali, dando un senso all’impegno politico”.

“Resta in primo piano la politica politicante, non importa a nessuno della Campania, della terra dei fuochi e della sanità. Per questo sono scomodo, perché non ho padroni e cerco di risolvere i problemi, senza importarmi delle alleanze e dei sotterfugi. Chi è in grado, in base all’esperienza che ha fatto, di affrontare i problemi drammatici della Campania, che sono così vasti e incancreniti, fanno paura, anche a me che non sono di «primo pelo». La gente mi appoggia perché vuole qualcuno che non scompare e che mantenga la parola data, che non assuma mille impegni che non può portare a termine, ma che ne assuma dieci e li mantenga tutti”.
“Una cosa che riguarda la Terra dei fuochi mi ha molto segnato e si tratta del nostro modo di vivere, che è cambiato drasticamente. Ormai anche i piccoli problemi fisici causano uno stato di angoscia, perché portano con sè la paura che possa arrivare il tumore. Spero che la gente coinvolta non si faccia abindolare dai politicanti e non si faccia fregare dalle loro promesse. Mi auguro che questa voltà ci sia un’ondata di libertà e di voto consapevole”.

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