“PER LAVORARE IN ASIA DEVI METTERCI LA MANO”. ATTACCO A DE LUCA DI RAFFAELE DEL GIUDICE A RADIO CLUB 91

Gen 3rd, 2015 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

“Assenteismo in Asia? Tutto dipende dall’età avanzata dei lavoratori: è fisiologico che ci si ammali a 58 anni. Se scopro che gli assenti stavano consumando spaghetti e papacelle li licenzio”. Così Raffaele Del Giudice, presidente dell’Asia, l’azienda di gestione dei rifiuti partenopea sotto accusa in queste ore. “Davanti ai certificati medici siamo impotenti, si tratta di tutelare i diritti dei lavoratori. Lo prescrive la legge. Ne’ rimedi come quelli adottati dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca per i trasporti, ad esempio affidando i compiti di controllori sui bus a studenti, può trovare aperture iin campo medico: che ci piaccia o no esistono delle leggi nel nostro Paese ed esistono gli istituti a tutela dei lavoratori rispetto ai quali si può solo fare un appello al senso di responsabilità di ciascuno. Non possiamo fare i supercontrollori. Io non faccio sconti a nessuno. In Asia non c’è il cartellino ma bisogna mettere la mano per prendere servizio attraverso un lettore biometrico. C’è una morsa rigorosa: l’azienda ha licenziato 47 persone tra cui chi supera il periodo di conforto per malattia. Certo non ne siamo contenti ma il rigore è totale, i lavoratori stanno dimostrando che nonostante l’età avanzata possono servire 1 milione e 700 mila abitanti. In Asia con meno dipendenti stiamo fornendo più servizi dell’anno scorso: la media degli assenti è inferiore all’anno precedente e nel corso dell’anno non supera il 6 %”. E ai giornali dice: “Se c’è una descrizione accanita su spaghetti e vongole ci fa solo piacere perché significa che adesso possiamo anche concentrarci su ciò che è nelle buste ma voglio ricordare che abbiamo fronteggiato eventi bellissimi per la città: 4 concerti e tanti turisti. I nostri turni partono dalle 23 e il 31 dicembre sfido chiunque a far uscire delle squadre mentre si sparano i fuochi. E’ ovvio che i servizi slittino per motivi di sicurezza per non intercettare i botti ed evitare che quelli inesplosi colpiscano i lavoratori”.

 

 

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