L’arte presepiale,una tradizione che non muore

In una giornata uggiosa come questa è strano pensare ad un centro storico pieno di persone che con i loro ombrelli creano una coperta multicolore. Oggi infatti camminare tra le strade del centro storico diventa una vera impresa. Le strade già strette di per sé vengono riempite da folle di turisti che, spinti dalla voglia di conoscere l’arte presepiale di San Gregorio Armeno ,sfidano la pioggia. Ogni anno questo luogo regala sempre magiche emozioni:ti ritrovi lì nel cuore di Napoli al cospetto di una tradizione millenaria che vanta il proprio primato nel mondo ed, estasiato ,ti ritrovi catapultato in un’atmosfera quasi surreale. Ogni anno questa tradizione insegna che Napoli è una città che proprio a partire dal passato,come la Fenice,vuole rinascere dalle sue ceneri e gridare al mondo che Partenope non è solo negatività,ma storia,arte,cultura,tradizione. In questi giorni finalmente ritroviamo una Napoli,che nonostante il maltempo,sorride dal profondo del suo cuore(il centro storico) che si riempie magicamente di turisti e anche autoctoni,del luogo sempre orgogliosi delle loro tradizioni. Il napoletano passeggia lì e si ritrova ad osservare presepi,pastori che magari ha visto più volte nella sua vita,ma non importa perché il Natale a Napoli è anche San Gregorio Armeno,è via dei Tribunali,è la pizzeria storica  che sempre affollatissima,emanando un odore soave,che è quello della vera pizza napoletana,costringe anche il più pigro a prendere il numero e  ad accodarsi alla fila. Già da Novembre vedi allestire baracche che vendono addobbi natalizi e questo fa pensare che il Natale sia ormai lucro e nient’altro,ma se con lo spirito ti ritrovi ormai a pochi giorni dall’Immacolata Concezione,giornata in cui il centro storico è particolarmente affollato,ti accorgi che in realtà le persone anche se non compreranno nulla,perché la crisi si fa sentire,preferiranno ad un caldo piumone una passeggiata a San Gregorio,nonostante la pioggia,nonostante i problemi.

Martina Bruna Chiaiese