Violazione delle norme di sicurezza per i viaggiatori, stazioni interdette ai disabili, utenza all’oscuro dei prolungame?nti, treni deserti. Infuria la protesta di viaggiatori ed esercenti per il TotoMetrò. Giovedì 4 riunione anche sui divari di stipendio tra dipendenti Anm e i penalizzati di provenienza Metronapoli
Dic 3rd, 2014 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliInfuria la protesta di viaggiatori ed esercenti per il TotoMetrò relativo all’estensione notturna delle corse il venerdì e sabato: inaccessibili ai disabili una parte delle stazioni, violate le norme di sicurezza per i viaggiatori nella stazione di Rione Alto, prolungamenti orari decisi mezz’ora prima dell’ultima corsa serale ordinaria, treni deserti per mancata informazione all’utenza; l’esclusione delle stazioni nella tratta da Garibaldi a Vanvitelli scatena le rimostranze degli esercenti del Centro Storico che si dichiarano penalizzati. Giovedì 4 dicembre riunione anche sul divario di trattamento economico tra gli ex autisti degli autobus Anm e dipendenti di provenienza Metronapoli penalizzati contrattualmente con una differenza contributiva di 500 euro mensili
Dopo la beffa dei prolungamenti orari della Metropolitana collinare di venerdì e sabato scorsi, cosa accadrà venerdì e sabato prossimi? Il TotoMetrò è tuttora aperto e sembra diventato un’abitudine, a tutto danno dell’utenza che per due giorni di seguito non è stata informata in alcun modo del provvedimento di estensione notturna del servizio, se non attraverso tre annunci: venerdì sera (ore 21,46 e 21,47) e sabato sera (ore 22,30) diramati esclusivamente nelle stazioni e, peraltro, nemmeno chiari a causa dell’audio difettoso. Questa la situazione ultima, successiva all’interruzione di tre week end che aveva già scatenato le ire dei passeggeri, dei commercianti e in prima linea dei ristoratori e gestori dei locali della movida partenopea ubicati nei pressi delle stazioni metropolitane, sensibilmente danneggiati dal conseguente afflusso ridotto di avventori. E la situazione non è certo mutata con il prolungamento “a sorpresa” dello scorso week end del quale hanno usufruito pochi utenti a causa della mancata informazione a riguardo, dovuta al tardivo reclutamento del personale per il turno straordinario, da parte dell’Azienda.
Anzi, c’è da sottolineare che l’esclusione dal prolungamento della tratta tra Garibaldi e Vanvitelli è apparsa come una penalizzazione intollerabile agli occhi degli esercenti del Centro Storico e degli abitanti della stessa zona.
Vergognosa, a giudizio dell’utenza, la discriminazione nei confronti dei disabili e di tutte le persone costrette per motivi di salute permanenti o provvisori a servirsi delle scale mobili e/o degli ascensori: nelle stazioni di Frullone e Colli Aminei gli impianti di discesa e risalita sono infatti rimasti spenti per mancanza di personale autorizzato, sia venerdì sera che sabato sera. Altro aspetto altrettanto grave: in assoluta violazione di tutti gli standard di sicurezza per i viaggiatori, la stazione di Rione Alto è stata presenziata da un solo agente di stazione, mentre per obbligo Ustiff, questa per rimanere aperta deve assolutamente essere presenziata da almeno due agenti di stazione.
Intanto, sulla questione prolungamento e non solo su questa, giovedì 4 ci sarà una riunione che si profila molto accesa. Sembra ancora lontana l’effettiva possibilità di un accordo tra Dirigenza e lavoratori, chiaramente supportati dai sindacati. All’ordine del giorno anche la spinosa questione che riguarda il sensibile divario di stipendio nella partecipata del Comune di Napoli della Linea 1, tra i lavoratori di provenienza Metronapoli e e gli ex autisti Anm immessi quali agenti di stazione, con parametri 158 e 175 e superminimi, mentre il parametro del loro ingresso era 139, così come da essi stessi accettato e firmato per scendere dagli autobus e accedere al lavoro nelle stazioni. Invece a tutt’oggi, per loro continuano ad essere adottati i parametri precedenti, con costi sostenuti che gravano sui cittadini, mentre il personale Metronapoli mantiene il parametro 143, con una differenza retributiva di 500 euro nette al mese. Quindi - a detta degli stessi lavoratori - spreco di danaro pubblico e ingiusta ed evidente discriminazione nei confronti dei dipendenti di provenienza Metronapoli.