LA SCUOLA NAPOLETANA SOTTO ATTACCO
Nov 26th, 2014 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli
I Presidi delle scuole napoletane ormai si sentono sotto attacco, questo è quanto in una lettera aperta che il Coordinatore Naz. Dirigenza Scuole Prof. Vincenzo Ciotola ha indirizzato al Ministro dell’istruzione ed ai vertici delle istituzioni della regione Campania. Con l’avanzare dell’autunno è ripresa la solita liturgia delle occupazioni studentesche. Le istituzioni scolastiche sono soggette ad atti vandalici che, oltre al patrimonio faticosamente acquisito, ne minano la credibilità e l’autorevolezza e il fenomeno presenta aspetti sempre più preoccupanti. Le Forze dell’Ordine non riescono ad arginare la protesta che monta, anche perchè ormai da decenni nessun violento è stato punito. I Dirigenti delle Scuole autonome sono soli a fronteggiare una situazione che ha risvolti di natura penale. Dopo le occupazioni adesso anche i saccheggi.
Negli scorsi giorni una nostra collega, nel tentativo di contenere un folto gruppo di studenti che voleva occupare l’Istituto Scolastico, è stata colta da malore ed è stata accompagnata in ospedale. Molti Dirigenti sono costretti per intere settimane a lunghe ed estenuanti trattative nel tentativo di tutelare l’Istituzione, il diritto allo studio di chi non intende aderire a forme di protesta non sempre pacifiche e preservare le strutture da vandalismi inutili e incomprensibili.
Le Scuole Superiori di Napoli sono in balia di pochi gruppi organizzati che decidono delle sorti del sistema scolastico e che inficiano sistematicamente alla base ogni possibilità di dialogo con chi intende rappresentare il proprio disagio.
Di questo passo nei prossimi giorni potremmo anche trovarci di fronte a seri incidenti e possibili problemi di natura fisica in capo ai Dirigenti impegnati in questo “tour de force”.
L’ultimo increscioso atto di vandalismo messo in essere contro l’Istituto Galiani rappresenta un crescendo che sembra inarrestabile, ormai siamo alla devastazione e al saccheggio.
Cosa c’è dietro a questi comportamenti?
Le denunce che negli anni passati sono state presentate contro gli esagitati non hanno sortito alcun effetto pratico e questo ha anzi rinvigorito le pretese di chi ritiene di aver diritto a fare tutto senza pagare pegno.
Ma questi aspetti riguardano il codice penale e vengono amministrati in altre sedi.
L’aspetto invece che é gestibile direttamente dal Ministero e dalle Scuole afferisce alle problematiche della didattica.
Da circa vent’anni vengono sottratti all’anno scolastico dai quindici ai venti giorni di attività che rallentano i ritmi di apprendimento, non consentono alle scuole di raggiungere gli obiettivi enunciati nei P.O.F, ma cosa più importante non consentono ai più deboli di avere a disposizione il previsto tempo scuola per tentare di studiare e colmare i vuoti delle conoscenze non acquisite.
Al termine di un ciclo quinquennale tra manifestazioni, assenze, occupazioni etc. ai nostri giovani viene sottratto quasi un anno di formazione. Mi chiedo come è possibile aggirare la norma che definisce valido un anno scolastico solo se raggiunge i duecento giorni canonici?
La scuola per uscire da questo vicolo cieco e per farlo deve contare solo sulle proprie forze.
Allora diamo un aiuto ai Dirigenti fortemente impegnati sul campo, ridiamo dignità al loro lavoro, aiutiamoli a rasserenarsi iniziando una seria azione di contrasto a questa deriva.
Diciamo tutti quanti insieme che:
-l’anno scolastico “é valido” solo se raggiunge i 200 giorni,
-gli alunni sono scrutinati se frequentano i due terzi delle ore di lezione, come prescritto nel DPR 122/2009, chiarendo ai Consigli di classe che le ore previste nel P.O.F comprendono anche ” quelle sprecate” per le occupazioni.