Tutti contro tutti , inquirenti contro giudicanti , PM contro PG e chi èpiù ne ha più ne metta . E’ il clima che vive il palazzo di giustizia di napoli dove l’ultimo peisodio riguarda iol senatore De Gregorio , presidente della Commissione Difesa a palazzo Madama , la cui richiesta d’arresto , bocciata dal Gup , è stata di nuovo presentata , stavolta davanti al Tribunale del riesame .

I veleni sono trasversali all’intero palazzo . Uno dei detonatori è stata l’intyervista rilasciata dal procuratore generale Gaògano che ha lamentato come molti PM siano malati di protagonismo e tralascino le norme più elementari , come quella di procedere all’arresto di un killer reo confesso , seppur pentito . Immediata la replica dei PM che lamentano come nei processi d’appello , non seguiti da loro , ma da colleghi della procura generale , generalmente le pene comminate in primo grado vengano dimezzate se non annullate . Contrasti anche tra GIP e pubblici ministeri , con molti GIP che non intendono appiattirsi sulle posizioni dei colleghi inquirentii . Altre polemicjhe , semptre interne all’ordine giudiziario , si riferiscono ad un certo buonismo , ammantato di un sociologismo di maniera , in alcuni casi , motivato , in altri casi , dal desiderio di semplificare le motivazioni , spesso redatte dal giudice monocratico con il sistema del copia/incolla , per evitare il fastidfo dell’appello . Questo  clima che si vive in una grande realtà come Napoli  è la dimostrazione di nquanto sia urgente ed indifferibiule la più volte annunciata riforma della giustizia e del processo penale , senzaper questo , ed è bene dirlo ad alta voce , che si prefiguri un asservimento di alcuni settori della magistratur al potere politico .