QUALIANO, “CERCASI FAMILIARI DI UN SOLDATO”

Nov 11th, 2014 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

L’appello del sindaco De Luca  al quale è stata consegnata una cartolina spedita nel 1916 e mai giunta a destinazione  

 

Carissimo papà, sto sempre nello stesso posto dove resterò parecchio altro tempo. Capirai che qui ci si potrebbe mettere la firma. Mi è impossibile darti notizie molto dettagliate. Ti basti che staremo molto tempo senza vedere neppure da lontano, alcun pericolo. Baci affettuosi…” poi una firma illeggibile, forse Alfonso o Alfredo,   completa il saluto al genitore Luigi Lanna di Caivano, Napoli al quale era indirizzata la cartolina datata 3 Giugno 1916 e spedita da Camisano Vicentino, in provincia di Vicenza. Una cartolina spedita cento anni fa, in piena Prima guerra mondiale e mai giunta al suo destinatario e da ciò nasce l’appello del Sindaco di Qualiano.     

Mi piacerebbe consegnare questo messaggio, seppur non alla persona a cui era diretto ed alla quale non è mai giunto. Consegnare il messaggio ai loro familiari, a chi ha atteso e forse, non ha mai avuto, un luogo dove commemorare il proprio caduto.- sottolinea il sindaco Ludovico De Luca-  Certo, l’augurio sarebbe che chi ha scritto questa cartolina, sia poi tornato a casa, per essere  abbracciato dai propri cari, ma non lo sapremo mai se non si ricollega un filo ideale nel cui mezzo c’è questa cartolina”.

E’ singolare anche il modo in cui il Primo cittadino è venuto in possesso di tale cartolina, che reca in sé un messaggio di rassicurazione, per il papà e per la famiglia. Il giorno della commemorazione dei Caduti in Guerra,  al temine della cerimonia in onore di coloro che hanno combattuto per la libertà, un’anziana signora di Qualiano, si è avvicinata al Sindaco stringendo tra le mani un’ingiallita cartolina e gliel’ha consegnata: “la conservo da quarant’anni - ha detto-  ed ora la voglio dare a lei”.

E allora, forse, grazie all’appello del Sindaco di Qualiano, il messaggio di un  figlio che scrive al padre, potrebbe essere consegnato cento anni dopo ai pronipoti.  

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