Mortalità infantile: Save the Children, Milano oggi protagonista della Campagna Every One con l’inaugurazione del Villaggio esperienziale in Piazza Castello, dove tutti possono essere operatori Save the Children per un giorno. Presente l’Assessore Majorino.

Nov 11th, 2014 | Di cc | Categoria: Spazio ai Ragazzi

Il Villaggio Every One, aperto gratuitamente da oggi fino al 16 novembre e inserito nel programma di Bookcity Milano con performance dedicate, in versione ampliata e rivisitata sarà presente a Expo 2015.

Si conclude a Milano un mese di sensibilizzazione e raccolta fondi (www.everyone.it ) per dire basta all’inaccettabile morte ogni anno di 6,3 milioni di bambini sotto i 5 anni.  Il nuovo rapporto “Nati per morire. Indice di rischio mortalità mamma-bambino”, sull’impatto di alcuni fattori materni - come la giovane età - sulla mortalità infantile in 175 paesi del mondo

 

 

Stamattina è stato inaugurato a Milano in Piazza Castello, il Villaggio Every One di Save the Children, che sarà aperto gratuitamente a grandi e piccoli tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 fino al 16 novembre, e all’interno del quale tutti potranno vivere l’esperienza unica di essere operatore Save the Children per un giorno, conoscendo da vicino le semplici soluzioni per salvare la vita di milioni di bambini anche nelle grandi emergenze (#LoSentiraiAncheTu).

All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, l’Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino e Giulia Midali, Direttore Generale Comunicazione della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea a Milano.

Per EXPO 2015 presente Silvia Tracchi, Direttore Marketing: oggi infatti Save the Children ha ufficialmente annunciato la sua partecipazione ad EXPO2015 con un’ampia area di 800 mq, sulla quale sorgerà il Villaggio in versione rivista e ampliata.

Il Villaggio in Piazza Castello fino al 16 novembre

Il Villaggio inaugurato oggi in Piazza Castello, è una delle iniziative cardine della campagna Every One di Save the Children per dire basta alla mortalità infantile: oltre 1 mese di sensibilizzazione e raccolta-fondi (www.everyone.it), lanciato a Roma il 9 ottobre, per contribuire a ridurre il numero inaccettabile di 6,3 milioni di bambini che perdono la vita, ogni anno, per cause il più delle volte curabili e prevenibili come una diarrea o una polmonite.

Il percorso all’interno del Villaggio si snoda in 4 ambienti tematici, dove, grazie a installazioni interattive ed esperienze sensoriali, viene trattato il tema della salute di mamme e bambini prima e dopo il parto; dell’impatto della malnutrizione, delle emergenze e di come Save the Children risponde a tali sfide, attraverso il prezioso lavoro di decine di migliaia di operatori e operatrici sanitari di comunità.

Il Villaggio, che nei prossimi giorni sarà anche meta di visite organizzate dalle scuole cittadine, è inserito nel programma di Bookcity Milano (13-16 novembre 2014), con due giorni di performance dedicate alla manifestazione. Tre gli appuntamenti per sabato 15 novembre (ore 12 – 15 – 17): Save the Children presenterà “I racconti migranti – storie di minori stranieri raccontate attraverso le loro parole”, con i ragazzi di CivicoZero[1] che leggeranno le proprie storie, raccolte nel Griot (il Cantastorie) foglio-giornale di strada. Domenica 16 novembre, invece, (alle ore 12 – 15 – 17) Mohamed Ba, scrittore senegalese, autore e interprete per il teatro, coinvolgerà il pubblico presente al Villaggio attraverso racconti e suggestioni, cercando di rispondere ad una domanda: “che ne sarebbe della nostra vita se, per misterioso caso, non fossimo nati qui ma nel Terzo Mondo? Ciò che per noi è scontato (studiare, mangiare, avere casa e cure, lavorare, persino invecchiare…) là non lo sarebbe affatto!”.

L’iniziativa di Save the Children, ha il patrocinio del Comune di Milano, ed è realizzata con la collaborazione di molti volontari fra i quali il gruppo locale di Save the Children, alcuni dipendenti di Reckitt Benckiser e di Metlife e 50 studenti dell’Istituto ISS G. Galilei di Milano, oltre che di ExpoGate e del Museo d’Arte e Scienza di Gottfried Matthaes, che metteranno a disposizione i loro locali per le attività svolte con gli studenti in visita al Villaggio.

Partner media del Villaggio a Milano è Radio Popolare, che darà voce all’iniziativa nel suo palinsesto quotidiano.

Il Villaggio Save the Children ad Expo 2015

Il Villaggio di Save the Children anticipa di 4 mesi e ispira il grande progetto che sarà presente permanentemente ad Expo 2015 - come annuncia oggi l’Organizzazione.

Save the Children sarà infatti presente all’interno dell’esposizione universale con un’ampia area di circa 800 mq, alla stregua dei Paesi partecipanti. Il lotto predisposto verrà consegnato ufficialmente da Expo 2015 all’Organizzazione venerdì 14 novembre, e su di esso sorgerà il Villaggio di Save the Children, realizzato in legno e materiali riciclati, con spazi esterni  in terra coltivati e a giardino, con un forte richiamo alle strutture visibili nei paesi in cui l’Organizzazione opera.

All’interno del Villaggio, i visitatori di Expo 2015 potranno scoprire, con l’aiuto degli operatori ed educatori di Save the Children, l’importanza della nutrizione e il suo impatto sulla vita e la salute di bambini e madri nel mondo, in particolare nei paesi in via di sviluppo, attraverso installazioni e percorsi interattivi e sensoriali, cooking demonstration, eventi speciali e mostre.

Ogni anno oltre 6 milioni di bambini non cresceranno, non vivranno la propria esistenza, non saranno mai adulti. Paradossalmente sono bambini nati per morire e questo è inaccettabile”, commenta Valerio Neri, Direttore  Generale Save the Children Italia.  “Tuttavia la mortalità infantile non è un mostro imbattibile, anzi, può essere prevenuta adottando soluzioni spesso semplici e a basso costo come la formazione di operatori sanitari di comunità in grado di raggiungere e assistere le madri e i bambini nelle zone più remote, somministrando antibiotici e vaccini, incentivando l’allattamento esclusivo al seno, fornendo zanzariere e sali idratanti. Soluzioni che è possibile toccare con mano all’interno del Villaggio Every One, inaugurato oggi  Milano, e che Save the Children sperimenta ogni giorno sul campo”, spiega ancora Valerio Neri. “Nell’ambito della campagna Every One, in particolare, Save the Children sta portando avanti progetti di salute e nutrizione in più di 40 paesi del mondo. Nel solo 2013  l’organizzazione ha raggiunto 14,4 milioni di bambini sotto i 5 anni con programmi di nutrizione e 13,2 milioni di mamme e bambini con programmi di salute materno-infantile. I paesi nei quali sono stati realizzati progetti sostenuti direttamente dai donatori italiani sono 8, con cifre da record nel 2013 per il Malawi, dove i piccoli raggiunti sono stati ben 230 mila, e per l’Uganda, con 278 mila mamme che hanno beneficiato dei progetti realizzati. Gli altri paesi dove sono stati impiegati i fondi raccolti in Italia sono il Mozambico, l’Etiopia, l’Egitto, l’India, il Nepal e il Pakistan”.

Il percorso all’interno del Villaggio Every One

E al lavoro di Save the Children sul campo è dedicato il Villaggio Every One in Piazza Castello.

All’inizio della visita al Villaggio, è possibile <<gemellarsi>> idealmente con un operatore o operatrice Save the Children indossando un badge con il nome di uno di essi in modo che - Quello che sente un operatore Save the Children, lo sentirai anche tu, come recita la campagna pubblicitaria del Villaggio curata dall’agenzia Grey-United.

Inoltre il primo degli ambienti del Villaggio è interamente dedicato all’operatore sanitario, per comprendere quanto sia sfidante e al contempo cruciale il suo lavoro. Per esempio il visitatore potrà, attraverso un gioco interattivo,  fare l’esperienza di dover raggiungere nel minor tempo possibile un villaggio per portare aiuto ad una mamma e a un neonato. A tale scopo dovrà pedalare su una bici-ambulanza collegata a un monitor con l’operatore sanitario che si muoverà quindi più o meno veloce a seconda della forza della pedalata e degli ostacoli incontrati sul percorso.

Il secondo ambiente del Villaggio riguarda  la salute neo-natale, per scoprire e comprendere  le semplici soluzioni che l’operatore Save the Children utilizza nel suo lavoro quotidiano per curare mamme e bambini e salvare  tante vite. I visitatori, per esempio,  potranno cimentarsi in un gioco a quiz, con una serie di domande su tali soluzioni. In base alle risposte giuste (per esempio:  Va usato ogni giorno, si sfrega tra le mani, si usa sotto l’acqua e previene le infezioni. Cos’è? risposta: il sapone) ognuno avrà collezionato un punteggio.

Nello stesso ambiente si potrà, tra l’altro, sperimentare l’importanza di semplici pratiche quali la marsupioterapia, in grado di impedire il pericoloso raffreddamento di un bimbo neonato.

Il terzo modulo del Villaggio è sulla malnutrizione. Si potrà comprendere,  per esempio, l’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata e come possa essere fornita  a un bambino e alla sua mamma: i visitatori saranno invitati a porre su una bilancia sospesa alcuni alimenti di differente peso e trovare il giusto equilibrio.

L’ultimo modulo tematico riguarda le emergenze, i rischi per la salute materno-infantile che esse costituiscono e le difficoltà per un operatore sanitario nel farvi fronte. Alle persone sarà, tra l’altro, proposto di superare una “ragnatela” di fili tesi nell’ambiente per raggiungere la scatola degli aiuti posta sul lato opposto del percorso. Al termine dell’intero iter nel Villaggio i visitatori potranno richiedere  un ricordo dell’esperienza fatta e, a fronte di una donazione, alcuni gadget quali una maglietta, una shopper, una tazza. E’ possibile visitare il villaggio anche virtualmente sul sito www.everyone.it .

 

Il nuovo rapporto “Nati per morire”

Ed in occasione dell’inaugurazione del Villaggio Every One a Milano,  è stato nuovamente diffuso il rapporto “Nati per morire. Indice di rischio mortalità mamma-bambino” che misura per la prima volta le difficili condizioni di vita e salute delle madri e i problemi molto seri che possono derivarne per il nascituro o neo-nato al punto da comprometterne la sopravvivenza.

La giovane età materna è uno dei principali fattori di rischio: su oltre 7 milioni di adolescenti (15-19 anni) che ogni anno diventano madri, 70.000 di loro perdono la vita mentre ne mettono al mondo una; ma determinante è anche la malnutrizione materna che può incidere sullo sviluppo fisico e cognitivo del bambino,  il mancato accesso  alle cure prenatali della puerpera con il rischio di non vedere curate eventuali infezioni, il basso livello di scolarizzazione e il reddito della madre[2] .

Tra le minacce evidenziate dal nuovo Rapporto, anche le pesanti conseguenze delle emergenze sulla salute del nascituro o neonato e delle mamme: a seguito per esempio del virus ebola circa 2,5 milioni di bambini sotto i 5 anni sono attualmente esposti al rischio di contagio in Sierra leone, Guinea e Liberia dove purtroppo già muoiono ogni giorno almeno 100 bambini di malaria, diarrea e polmonite. Un numero destinato a crescere per l’impossibilità, da parte dei sistemi sanitari al collasso, di assicurare le cure adeguate e somministrare vaccini o per la possibile rinuncia da parte delle famiglie a rivolgersi a struttute e operatori sanitari per paura del contagio.

È la Somalia il paese all’ultimo posto del nuovo Indice di rischio mortalità mamma-bambino con i peggiori valori in tutti gli indicatori presi in esame e,  non a caso, la nazione con i tassi  di mortalità infantile più elevati del mondo: pari a 180 decessi ogni 1.000 nati vivi, a fronte di 3,7 della Danimarca, al primo posto in classifica.

L’Italia si colloca al 19esimo nella zona verde dell’Indice, fra i paesi con bassi livelli di rischio mortalità mamma-figlio e dunque maggiori garanzie di benessere per i nascituri e i neonati.

 “La causa di queste morti è strettamente legata alle condizioni di salute della mamma, nel periodo del concepimento, della maternità, durante e dopo il parto”, spiega ancora Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Monitorare e intervenire sui fattori di rischio per le madri, significa contribuire a garantire al bambino un’eredità positiva, in termini di diritto alla sopravvivenza e di benessere. Per questo Save the Children, nell’ambito della campagna Every One, ha messo a punto l’Indice dei fattori di rischio mortalità mamma-figlio per capire dove i rischi sono più alti e quindi dove intervenire, secondo il concetto di continuum of care:assicurare assistenza e buone condizioni di salute a una mamma, significa proteggere l’eredità che essa trasmetterà al bambino. Solo così milioni di bambini nasceranno per vivere”.

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